ENRIQUE RODRIGUEZ AND THE NEGRA CHIWAY BAND- “Fase Liminal” cover albumUn capolavoro di contemporaneo spiritual jazz che arriva come colpo di coda sul finire di questo tribolato anno solare. Un collettivo che giunge dal sud-America – e più precisamente dal Cile – dove l’onda lunga della tradizione afro-americana più politicizzata e mistica sembra aver trovato terreno fertile. La loro variopinta immagine – e con essa la musica – rimanda ai quadri ideali di Archie Shepp dal vivo ad Antibes o al Pharoah Sanders dell’epoca post-coltraniana. Un disco travolgente informato da una grande multiculturalità – i nostri citano tra gli altri Werner Herzog, Akira Kurosawa ed il buddismo tibetano – che giunge come autentico atto rivoluzionario in un motivato slancio artistico.

Questo album si presenta come una stampa unica e una tantum molto limitata di vinile in edizione 1000 copie, CD con edizione limitata e versione digitale.

Enrique Rodríguez e il gruppo Negra Chiway Band hanno un suono immediatamente potente e unico che ricorda gli ensemble di Sun Ra e la sua Arkestra, nonché Horace Tapscott e la sua Pan-Afrikan Peoples Arkestra, uno che canalizza gli spiriti retti di Alice Coltrane, John Coltrane, Pharoah Sanders, Archie Shepp e McCoy Tyner insieme a una straordinaria ritmica latina e nuova consapevolezza ed energia percussiva. A questo si aggiungono elementi delle colonne sonore dei film ‘Samurai’ di Akira Kurosawa, la spiritualità musicale di Popol Vuh (in particolare il loro lavoro con il regista Werner Herzog), il buddismo tibetano e canti travolgenti, che si combinano per dare un nuovo suono davvero unico.

Rodríguez è un compositore, percussionista, tastierista e produttore di Santiago, Cile, il cui lavoro mostra molte somiglianze con la musica presente nella recente raccolta di Soul Jazz Records “Kaleidoscope – New Spirts Known and Unknown”, con nuovi artisti jazz lungimiranti compresi Matthew Halsall, Theon Cross, Emma-Jean Thackray e Makaya McCraven.

Come tutti questi artisti, il lavoro di Enrique è una fusione progressiva e sperimentale di influenze precedenti che si combinano in un suono nuovo e decisamente innovativo del 21 ° secolo che, a causa della sua ambientazione sudamericana, conferisce al gruppo una sensazione davvero unica. Ipnotici riff modali di piano, potenti ottoni e flauti, un esercito di percussioni latine e canti vocali avvincenti si combinano in questo potente mix di jazz afro-centrico degli anni ’60 radicale, spiritualità e cosmologia orientale e movimento ritmico latinoamericano.

Travolgente e trascendentale, in una parola eccezionale!!!


 

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