Che gruppo interessante quello formato dalla coppia Heather Trost e Jeremy Barnes, rispettivamente fisarmonica e violino. Il duo proviene dal New Mexico ed è sempre stato fortemente attirato dai suoni, dalla tradizione e dagli strumenti provenienti dall’Europa Orientale.
Il nuovo album presenta dieci brani originali, con la traccia inaugurala di una bellezza abbagliante. “Alexandria” è il titolo e ci propone in musica il tragitto dei mercanti di stoffa da Alessandria d’Egitto in Bulgaria attraverso la Turchia via Istanbul. Jeremy Barnes si esibisce al Persian Santur, antico strumento tradizionale diffuso in tutto il Medio Oriente e appartenente alla famiglia degli Zither su tavola.
Incredibile poi la lista dei partecipanti, a sottolineare il clima cosmopolita del disco: dal virtuoso clarinettista Cüneyt Sepetçi da Istanbul, il maestro ungherese del cimbalom Unger Balász e nella più prossima area di Chicago il trombettista Sam Johnson, il chitarrista dei Deerhoof John Dieterich e Noah Martinez della band Lone Piñon.
Le atmosfere del disco si susseguono bucoliche, struggenti ed appassionate. La copertina dell’album richiama alla mente sensazioni lisergiche che vengono riprese da “The SKy Is Blue, the Desert is Yellow” che miscela mellotron, percussioni e bordoni tesi verso una dimensione mediorientale che ci trasporta in un “viaggio” ipnotico come da tempo se ne sentiva la mancanza.
Un’opera godibilissima, forse la migliore, ad oggi, della band, che trasmette vibrazioni positive di pace e serenità.


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