Viva Viva Malagiunta è un progetto elettronico che unisce gusto per i beat elettronici e folklore sudamericano, guidato dai dj e producer FiloQ (Italia) e Mr. Paquiano (Argentina). “Desandar” è un lavoro strumentale innovativo, un disco capace di coniugare tendenze elettroniche occidentali e un gusto tipicamente sudamericano per ritmiche e suoni.
Tutti i nomi dei brani sono collegati a luoghi o generi musicali e riportano i bpm e le coordinate geografiche specifiche dei posti che li hanno ispirati. L’esordio del gruppo è un album di movimento fisico e trascendentale, non di mera osservazione. Un disco da ascoltare muovendo un dito sull’atlante, giocando su Google Maps con le coordinate geografiche e viaggiando con l’immaginazione. Certamente non è una semplice sonorizzazione o un album di musica “paesaggistica”, è un viaggio spirituale. Ascoltate “Desandar” pensando a una montagna da scalare e non da osservare.
Si tratta di un bel debutto, convincente e pure ambizioso, che spiega quello che sia il percorso intrapreso dalla cumbia. Hanno usato il termine di etnomusicologi per lanciare questo disco e devo dire che trovo giustificazioni in questa loro definizione. L’apertura è affidata ad un brano di cumbia dub, “Villera”, con provenienza Buenos Aires, si sale con una funivia urbana a La Paz con “Teleferico”. Si continua a viaggiare nel Sud America toccando l’Ecuador e, di seguito, il Perù che ci dona una coinvolgente chicha in “Carmencita” che trae spunto dalle danze locali in onore di una vergine adorata.
Il lavoro presenta un’unica traccia cantata, l’ipnotica “Socavon”, con La Walichera. I due dj si muovono come esploratori dell’ottocento, ma all’interno della nostra epoca, andando alla ricerca di feste patronali, valli dimenticate e fuori dalle cartine turistiche, piccoli agglomerati urbani e periferie ripiene di gente cercando di assorbire quanto più possibile ritmi, piccoli dettagli su cui hanno lavorato utilizzando le possibilità dell’elettronica, ma cercando di mantenere il massimo rispetto possibile della materia a cui ogni composizione si ispira. Il risultato è quello di un lavoro che non vuole dare un taglio occidentale a quanto scoperto né rappresentare i nuovi coloni che vanno a depredare le ricchezze di quei luoghi come accaduto in passato. Il tutto si svolge lungo questa via marinara che collega Genova a Buenos Aires, come successe in passato per coloro che tentarono di cambiare vita e di andare incontro alla fortuna.
Speriamo che questo possa essere il primo frutto per ulteriori proficue ricerche!!!


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