VIRGINIA WING: “private LIFE” cover album“private LIFE” è il nuovo e quarto album dei Virginia Wing. Il synth-pop arty del trio inglese, formato da Alice Merida Richards, Sam Pillay e Christopher Duffin, si focalizza sui comportamenti umani tenuti in perfetta solitudine, di notte, dopo il lavoro, in tutte le situazioni insomma in cui un individuo è fuori da un preciso contesto/schermo sociale, a fronteggiare ansia, stress, desideri, impulsi, dipendenze, vergogna. L’album è stato influenzato, tra gli altri, da Prince, Laurie Anderson, Yellow Magic Orchestra, Timbaland, Nelly Furtado, The Slits, Tina Weymouth.

Catartico, astratto e sicuramente fuori dai sentieri battuti, il trio tattile Virginia Wing presenta il loro ultimo, più indisciplinato album “private LIFE”, attingendo a una pletora di diverse influenze strane e meravigliose. Armata della stessa espressività peculiare definitiva di “Ecstatic Arrow” del 2018, la band di Manchester torna con una rappresentazione technicolor del senso della vita.

Il singolo principale, “I’m Holding Out For Something”, replica la tavolozza facendo un tuffo più fluido nei mondi dell’electro-synth pop e dell’R&B rispetto alle sue controparti. Dopo aver costruito uno sfondo groovy, fortemente ispirato agli anni ’00, la cantante Alice Merida Richards depone le sue parole pronunciate come un montaggio di ispirazione e lezioni apprese.

Il disco disperde dichiarazioni provocatorie e domande come “Is This The Price of Living?”, e “Money In Your Pocket Is A Remedy For Every Crime” esplorando temi di desiderio, relazioni, materialismo e modernità. “Soft Fruits” e “St Francis Fountain” si distinguono come ancore tra le offerte più sperimentali ed eclettiche del disco. Ancora all’avanguardia ma adottando una melodia più familiare, queste due tracce riportano a fuoco i sensi dell’ascoltatore dopo che potrebbero essere stati sviati dai vari impulsi e dai film eccentrici e dai flash.

Il gruppo ha raggiunto una maturità e una capacità di ricerca meno immediata che in precedenza e trovando anche la giusta miscela tra sintetizzatori, voce e strumenti che ha permesso loro di ottenere una fluidità melodica che non appesantisce gli arrangiamenti, ma crea partiture di difficile catalogazione, muovendosi tra echi jazzati e tessiture ritmico armoniche di non immediata comprensione.

Esempi di quanto sostenuto sono “99 North” in cui fanno capolino i fiati riccamente colorati oppure il crescendo di fascino di “Return to view”. Un plauso particolare alla brillantezza vocale di Alice, tanto al canto quanto quando parla (“I’m Holding out for Something”).

Fondendo insieme un eclettico mix di generi, lo stile sperimentale definitivo di Virginia Wing continua ad essere riccamente elettrizzante e seducente!!!


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