Nuovo album per la formazione britannica, una delle più accreditate nel calderone neo-psych. Un lavoro che prende spunto da numerose combinazioni astrali, citando il vintage pop elettronico, l’onnipresente kraut e le derive più sognanti di certo shoegaze.
Il contesto in cui il disco è stato registrato è assolutamente nuovo. Si tratta delle montagne svizzere, luogo di provenienza del collaboratore e caro amico Misha Hering.
I nostri non si sono distratti dalla bellezza dei paesaggi, ma hanno dato vita ad un lavoro abbastanza diverso dalle proposte che inficiano il mercato, e allo stesso tempo, leggermente distante da quanto da loro proposto fino ad oggi.
Hanno focalizzato i propri obiettivi verso una scrittura assolutamente pop. Nonostante la giovane età sono stati capaci di rimettersi in discussione muovendosi fra diverse soluzioni e riuscendo sempre a dare il meglio.
“The second shift” sarebbe una marcetta che il sax rende obliqua, “For every window there’s a curtain” ha un incedere che muove alla rilassatezza assoluta, non una novità, ma la loro bravura sta nel farcelo sembrare diverso ed unico.
“Be released” è un synthpop, mentre “Relativity” è un brano pop con un retrogusto esotico.
Come avrete capito non si palesa nulla di nuovo, ma tutto viene presentato con un gusto per gli arrangiamenti ed una capacità di scrittura tale che alle nostre orecchie giunge sempre un motivo interessante.


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