“Jazz: The Smithsonian Anthology”, uno splendido box set contenente 6 cd con 111 tracce ed un libro di 200 pagine, racconta la storia del grande jazz americano attraverso i suoi leggendari innovatori ed i tanti stili.
Invenzione americana del XX secolo, il jazz è un genere pieno di sensibilità e brillantezza, caratterizzato da una bellezza sempre giovane ed in continua evoluzione che ha dato modo d’esprimersi a tanti artisti talentuosi.
Con 111 tracce che propongono musicisti nel momento più significativo della loro produzione, questa eccellente antologia aggiorna ed amplia la pietra miliare della collezione Smithsonian di jazz classico pubblicata nel 1973, offrendo ancora una volta una risorsa che può essere di grande ispirazione per esperti, studenti, musicisti e semplici appassionati di buona musica.
Contributi di importanti studiosi di jazz, artisti e scrittori sono stati di grande importanza nella selezione delle registrazioni e nella creazione delle incisive note informative del libro che contiene anche un saggio e suggerimenti affinchè gli ascoltatori possano apprezzare fino in fondo la ricchezza delle performances. Se esistesse un corso per apprezzare il jazz, questo sarebbe sicuramente “Jazz: The Smithsonian Anthology”. L’opera di casa Smithsonian porta avanti la volontà di Moses Asch, il fondatore della storica etichetta Folkways Records acquisita dalla Smithsonian Institution nel 1987, di lasciare che la musica popolare venga ascoltata, portando avanti la missione educativa che è alla base della Smithsonian Folkways Recordings, l’etichetta no profit del museo nazionale degli Stati Uniti.
Il box presenta le composizioni in ordine cronologico partendo dal 1899, datav a cui si è soliti far risalire “Maple Leaf Rag”, fino al 2003 che rappresenta la data dell’ultima registrazione.
Si assiste così ad una serie di musicisti che vanno da Jelly Roll Morton, King Oliver fino a Louis Armstrong e Bix Beiderbecke per quanto riguarda gli anni ’20, si prosegue nei ’30 con Sidney Bechet, Bennie Motem, James P. Johnson e Count Basie.
Si segue l’evoluzione del jazz nel corso dei vari decenni con il Be-Bop, l’Hard-Bop, il jazz modale per arrivare all’improvvisazione e al jazz-rock.
Un’opera monumentale per qualità e rispetto filologico!!!
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