La band originaria di Glen Rock, New Jersey, è sempre stata sfrontata ed ambiziosa. Il precedente album del 2015 “The most lamentable tragedy” era una specie di indie-rock opera in cinque atti.
“A productive cough” abbassa leggermente il tiro, musicalmente è più focalizzato con pochi brani, ma tutti dalla lunga durata.
A livello di suono sono sempre stati un ibrido tra indie-rock e punk con forti accenni folk. Il leader incontrastato è Patrick Stickles personaggio esuberante e sfrontato tanto da prendere il nome del gruppo dalla tragedia omonima di Shakespeare.
In questa occasione i nostri si sono focalizzati in un lavoro di ballad nel senso folk del termine i cui testi parlano di dolore sia individuale che collettivo.
È un disco strappalacrime che preferisce cullarsi in una dimensione intimista piuttosto che sparare brani rock’n’roll ad alto potenziale energetico. Potrebbe essere quello che li lancia definitivamente presso i grande pubblico.
C’è una cover che tutti conosceranno, “Like A Rolling Stones”, ma non si erge imprendibile tra gli altri brani, anzi si abbina a loro in modo naturale.
Potrebbero essere i Pogues degli anni che stiamo vivendo.

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