Tim Hecker è un musicista di musica elettronica, produttore discografico residente a Montreal ed è noto per il suo lavoro presso la Kranky.
È un ricercatore sonoro che iniziò modulando il rumore bianco dopo averlo registrato da fonti radio. Lavorò in passato anche sotto lo pseudonimo di Jetone inserendosi nel contesto techno ed ispirandosi ad artisti importanti come Autechre ed Aphex Twin.
Ha partecipato ad alcuni festival quali Sonar, MUTEK (Victoriaville), Primavera Sound Festival (Victoriaville), Vancouver New Music Festival e Transmediale (Berlino).
Come accade anche ad altri in ambito elettronico la grande abilità di Tim è quella di rendere il suono una miscela di strumenti acustici su cui si inseriscono le parti elettroniche ora più marcate altre volte vacue come l’aria in modo che non si distinguano l’una dall’altra.
Il nuovo album di Hecker si presenta come uno dei suoi lavori più ambiziosi. Questo è il suo nono lavoro sulla lunga distanza e porta il titolo di Konoyo (che si potrebbe liberamente tradurre come “il mondo qui”), ed è stato in gran parte registrato nel corso dei numerosi viaggi con destinazione Giappone, dove ha collaborato con i membri del gruppo gagaku Tokyo Gakuso, in un tempio alla periferia della stessa capitale. Ispirato dalle conversazioni con un amico recentemente scomparso riguardo allo spazio negativo e al senso di densità sempre più banale della musica, Hecker si è trovato attratto dalla moderazione e dall’eleganza, mentre faceva musica sia collettivamente che in solo.
Come nel caso del coro islandese che ha arrangiato nel suo precedente album del 2016 “Love Streams”, la misura del talento del nostro emerge nella sua capacità di manipolare le fonti originali, piegandole e letteralmente incendiandole in nuove fantastiche forme.
Il suono degli archi è allungato verso orizzonti sfumati, così come le percussioni in legno, tutti materiali che in qualche misura vengono isolati ed erosi, come segnali dall’aldilà.
Un disco che si spinge oltre la concezione stessa dell’ambient-drone aprendo a forme classiche e ritualistiche.


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