Non è passato un anno dalla precedente uscita di Tim Hecker che vede la luce “Anoyo”, il disco gemello di “Konoyo”, una delle più importanti creazioni tra elettronica e musica organica dello scorso anno.
Il nuovo capitolo ha preso forma dalle medesime session che hanno portato alla pubblicazione di quella prova con la differenza che da queste parti l’approccio prediletto risulta maggiormente velato e naturalistico, con l’intento, spiega la nota stampa, di dipingere un mondo illusorio, solitario, “da eterno ritorno”.
Gli arrangiamenti si orientano così verso partiture crude e essenziali, l’equivalente sonico, parafrasando sempre la nota stampa, di templi fotografati all’alba e del movimento di stoffe di seta strappate che ondeggiano tra le volte e le travi di antichi luoghi di culto.
Anche in questa occasione, il compositore si è avvalso delle improvvisazioni del gruppo locale di gaguku Tokyo Gakuso (il gaguku è una forma di musica classica giapponese).
Ancora un’opera di grande interesse per il musicista elettronico canadese che Pitchfork ha premiato considerando i suoi album “Harmony in Ultraviolet” (2006) e “Virgins” (2013) rispettivamente il trentasettesimo e il decimo album ambient migliore di sempre!!!
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