“Raupenbahn” è l’album di Thomas Brinkmann che indaga suoni e ritmi dei primordi dell’età industriale nonché il ruolo che ebbero all’interno della nostra società e le conseguenze che arrecarono all’ambiente.
Da quando il buon Thomas non esegue più minimal techno, e sono passati ormai parecchi anni, ha preso l’abitudine di dilettarsi ed ingegnarsi in progetti particolari. Per quanto riguarda l’album in questione l’artista ha registrato una serie di antichi telai automatici, quelli che servivano per dare origine ai tessuti. Si è messo alla ricerca di questi oggetti per tutta Europa, con particolare attenzione al territorio tedesco, poi ha avuto l’accortezza di farli suonare prendendo dei filamenti sempre diversi così da dare origine a strutture sonore sempre dissimili tra loro. Nella ricostruzione dei suoni ha avuto l’accortezza di mettere in risalto le caratteristiche ritmiche senza apportare alcuna modifica ai tempi e ai timbri.
Tra le macchine catturate dal compositore ci sono anche le invenzioni di Jacques de Vaucanson, ovvero colui che inventò il primo telaio interamente automatico e altri elementi meccanici che sono tuttora utilizzati per le macchine utensili. Il disco è stato inciso per la maggior parte nel 2017 utilizzando microfoni Neumann KM 184.
Il lavoro conta undici tracce poi ne trovate un’altra decina scaricabili in download raggiungendo un totale temporale di circa settantacinque minuti di variazioni ritmiche, di differenti velocità a cui sono tarate le macchine a cui si aggiungono rumori dovuti a ferraglie e legni battenti.
Il risultato è quello di un sound ipnotico che agisce sui nostri sensi come una droga psichedelica e che ci fa immaginare scene in bianco e nero da un vecchio film americano il cui argomento può essere quello della Grande Depressione.
Giudicatelo come meglio vi pare, a me ha lasciato un segno!!!


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