THE WAR ON DRUGS: “Live Drugs” cover album“Live Drugs” è il primo live album dei War On Drugs di Adam Granduciel, una raccolta di brani di dischi e tour differenti. Con una scaletta di 70 minuti pensata per riprodurre al meglio uno show della band, e con il produttore, tecnico delle chitarre e stage manager Dominic East a curarne la pubblicazione assieme a Granduciel, la raccolta cattura quello che è l’habitat naturale del gruppo. I brani spaziano da quelli presenti nell’esordio del 2008 (pensati per i piccoli club) a quelli degli ultimi dischi (per le grandi arene) con ognuno di loro a presentare varianti o un’evoluzione differenti rispetto all’originale da studio. ‘Come band leader ho sempre voluto capire dove può arrivare un brano. Anche quando una canzone l’abbiamo registrata, masterizzata, messa in vendita e suonata dal vivo non significa che poi dovremo farla sempre allo stesso modo’.

Adam è un perfezionista, uno studioso ossessivo che costruisce la musica atmosferica di War on Drugs da chitarre e tastiere accuratamente stratificate su canzoni che lanciano un incantesimo ipnotico mentre intraprendono viaggi di scoperta.

Album acclamati come “Lost in the Dream” del 2014 e “A Deeper Understanding”, vincitore del Grammy nel 2017, sono il prodotto della visione di Granduciel. Ma i Drugs sono tutt’altro che un one-man band. Gli altri cinque membri del sestetto di Filadelfia, a cominciare dal bassista Dave Hartley, danno tutti un contributo chiave allo sforzo in studio dei nostri – e salgono in primo piano sul palco, dove sono diventati sempre più impressionanti come unità live che ha imparato a reinventare, non semplicemente a ricreare, le canzoni riccamente strutturate del leader.

Prima della pandemia, la band era sulla buona strada per pubblicare un album di nuove canzoni nel 2020 (il mese scorso ne hanno eseguita una, “Ocean of Darkness”, al The Tonight Show con Jimmy Fallon). Invece, hanno scavato negli archivi delle registrazioni Live, estraendo dal tour 2017-18 della band. È la prima uscita sull’etichetta Super High Quality della formazione stessa ed è stata accompagnata da un podcast Super High Quality in quattro parti che venne presentato in anteprima il 23 novembre.

La scaletta risale al ‘Wagonwheel Blues’ del 2008 per il dylanesque “Buenos Aires Beach”, uno degli episodi più classici dell’intera tracklist, include una cover eccezionale di “Accidentally Like a Martyr” di Warren Zevon, altra situazione di rock tradizionale e dilatata fino a oltre i dieci minuti, una ballata con eccellente lavoro pianistico, con un andamento in crescendo grazie all’ingresso di un solo di sax e il montare degli strumenti, e attira una concentrazione di canzoni da “Lost in the Dream”. Tre di quell’LP – “Eyes to the Wind”, “Under the Pressure” e “In Reverse” – portano la performance in un crescendo. Ogni traccia impiega il suo tempo per passare dalla contemplazione alla catarsi, rafforzandosi lentamente prima di agganciarsi all’overdrive e decollare come un motore a reazione, come solo una grande band dal vivo può fare. L’apertura è affidata a “An Ocean Between the Waves” che esemplifica perfettamente lo stile del gruppo: batteria vibrante e pressante, chitarre, sax e tastiere come tocchi di un pittore impressionista su una melodia classica, creata ad arte per l’elettricità dell’assolo finale. “Thinking of a Place” è una ballata dotata di scrittura ben superiore alla media, che ti fa entrare di diritto tra coloro classificati di livello superiore. Dilatata, onirica e con atmosfere ambientali dall’incantevole sapore evocativo.

Niente da dire, un gruppo che conosce il significato di suonare su di un palco, che si concede totalmente e crea una simbiosi con gli ascoltatori. Bravissimi!!!


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