THE PINEAPPLE THIEF- “Versions Of The Truth” cover albumNell’ultima decade, The Pineapple Thief, guidati dal polistrumentista Bruce Soord e sostenuto dal coinvolgimento del maestro batterista Gavin Harrison (King Crimson, Porcupine Tree), sono rapidamente saliti ai vertici della scena Progressive Rock / Art Rock / Alternative europea.

“Versions Of The Truth” è il nuovo gradino della meritata (e benvenuta) ascesa al successo della band. L’uscita nel 2018 del bellissimo “Dissolution”, ha raccolto consensi in tutto il mondo. L’album ha portato i TPT alle posizioni più alte in classifica fino ad oggi, a due estesi tour europei da prima pagina (incluso uno show al prestigioso O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra) e ad un tour di grande successo in Nord America.

Con l’uscita del loro nuovo album, i nostri alzano ancora una volta i loro standard eccezionali, avendo prodotto quello che potrebbe essere uno degli album più importanti del 2020. “Versions Of The Truth” rappresenta una progressione concettuale da “Dissolution” (una contemplazione del nostro mondo “post verità”) e affronta liricamente temi simili, ma da una prospettiva più personale. Riflettendo su come ci possa essere più di una “versione della verità”, le canzoni dell’album ruotano intorno all’impatto che i media possono avere sulla nostra vita e sulle persone che amiamo. In tutto l’album, Soord e compagni esplorano un ampio territorio sonoro, con passaggi minimalisti che costruiscono crescendo esplosivi e strumentali, che fondono elementi diversi in un espressionismo fluente per creare una coinvolgente dicotomia.

L’inno oscuro della title track apre l’album e getta il seme di quello che verrà. Alludendo alle amicizie interrotte e a come la verità diventi la prima vittima anche nei conflitti personali, Soord si avvicina a questi temi da due prospettive opposte, ma collegate. Questo tema molto personale accompagna l’intero album. L’ossessivo e notturno “Driving Like Maniacs” dipinge un quadro vivido di un’amicizia sempre destinata a crollare e a bruciare, mentre “Our Mire”, di sette minuti e mezzo, trova Bruce alle prese con una relazione interrotta. I temi dell’album, prospettive in continua evoluzione e verità plasmabili, si riflettono anche sul suo artwork. Un’acquaforte del compianto artista tedesco Michael Schoenholtz, mostra una serie di forme cinetiche e astratte che sembrano rivelare un’immagine diversa a chi la guarda. Gavin Harrison si è imbattuto nell’incisione proprio mentre la band stava finendo il nuovo disco e l’ha mostrata alla band.

Un album indispensabile per i fan di King Crimson, Porcupine Tree, Radiohead, Steven Wilson, Airbag, Gazpacho, Muse, Airbag, Riverside e del Progressive Rock più attuale e creativo.


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