THE OUTSIDERS: “Count For Something: albums, demos, live & unreleased (197681978)” cover albumFormatisi mentre erano ancora a scuola alla fine del 1974, The Outsiders hanno tracciato il loro improbabile percorso attraverso la tumultuosa era punk, pubblicando uno dei primissimi album punk indipendenti nel processo e dividendo le opinioni con il loro contributo alla nuova rivoluzione musicale.

Aiutata e sostenuta dal padre del frontman Adrian Borland, la band ha prodotto materiale in una gamma avventurosa di stili (diventando in qualche modo “post-punk” durante l’ondata originale), registrato nel proprio studio privato e pubblicato materiale per la propria etichetta Raw Edge.

Borland e il co-fondatore Adrian Janes, mentre attingevano all’energia del punk, hanno esplorato la scrittura di canzoni che scavavano più in profondità di gran parte di qualsiasi altra cosa stesse accadendo in quel momento, contemporaneamente giovane, riflessiva e consapevole. Prodotto in associazione con il fondatore e co-sceneggiatore Adrian Janes, “Count For Something” traccia una carriera discografica durata meno di due anni e che è sfociata nel successivo progetto di Adrian Borland, The Sound.

I ricordi di Janes, il ripercorrere quei momenti attraverso ogni singola canzone e le informazioni approfondite sulle registrazioni offrono una visione interna unica dell’esperienza di The Outsiders, accompagnata da una miriade di brani, demo e materiale dal vivo scoperti di recente. Rivalutazione e riconoscimento attesi da tempo, The Outsiders si avvicinò al boom del punk con entusiasmo.

Avventurosa, sfrenata e un po’ eccentrica, questa era una giovane band che si nutriva dell’atmosfera che li circondava e la trasformava nella propria interpretazione suburbana di quel luogo e di quel tempo. Una corsa che durò poco più di un paio d’anni e che li vide proiettatati verso il lato maggiormente pop ed esistenzialista del movimento. Ascoltando con attenzione le innumerevoli tracce presenti si capisce che la scrittura di Borland contenesse già quel malessere che sarebbe stato il marchio di fabbrica della band per cui è conosciuto, i The Sound.

Un must per i collezionisti di punk e rock alternativo, i fan di Adrian Borland e quelli con un interesse per la registrazione domestica e lo spirito indipendente!!!


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