THE ORIELLES- “Disco Volador”Secondo album per The Orielles su Heavenly Recordings. “Disco Volador” vede il quartetto spingere il loro orizzonte sonoro verso i suoi limiti estremi come viaggiatori astrali, viaggiando attraverso la samba cinematografica, la disco dei ’70, funk, ritmi ballabili e persino nella acid house dei ’90 il tutto attraverso una limpida collezione di sinfonie pop-progressive. La band è composta dalle sorelle, Sidonie B alla batteria e Esmé Dee alla voce e al basso, e un amico, Henry Carlyle Wade, alla chitarra e Alex Stephens alle tastiere.
La carriera degli Orielles sboccia a Halifax, nella contea del West Workshire, in Inghilterra. “Silver Dollar Moment” – il loro album di debutto – vede la luce nel 2018, quando i componenti della band sono solo dei teenager alle prime armi con qualche idea stramba, ma acerba, sulla musica pop. Mise, però, in mostra un equilibrio così delicato tra suono e scrittura, con il candore giovanile, il suono post-punk, un piglio melodico così pronunciato, in tempi in cui la musica con maggiore diffusione tra i giovani non è affatto questa.
C’era attesa per la seconda prova che la bassista e cantante Esmè Dee, parlando dell’album in questione, spiega che «è un’interpretazione letterale dallo spagnolo e significa disco volante, ma ognuno vede le cose in maniera differente. “Disco Volador” puo’ essere un frisbee, un UFO, un club alieno o anche come sei tu quando voli; quello che succede al tuo corpo fisicamente o quel suono euforico di un gran party. Ma è un album di fuga; se andassi nello spazio probabilmente non tornerei indietro».
A distanza di soli due anni, però, è chiaro che il quartetto abbia trovato l’apparato compositivo perfetto, maturo e allo stesso tempo spensierato come solo il pop d’oltremanica sa (e può) fare. La loro musica nasce al confine tra l’indie-pop e il recupero di sonorità del passato, fra futurismo e nostalgia. Molto è affidato al canto di Esmè che condensa il timbro tipico di alcune formazioni “al femminile” della storica etichetta C86 e quello di Nina Persson. Il chitarrismo ritmico di Henry Wade a condurre le danze e le tastiere grigie, statiche, poco melodiche, della new entry Alex a riempire lo sfondo.
Il singolo di lancio, “Come Down On Jupiter”, possiede eteree sonorità, ma i repentini cambi d’atmosfera, il dilatarsi della tastiera, l’intreccio delle armonie vocali e i feedback della chitarra conferiscono una sorta di maestosa nostalgia al brano. “Rapid I” mette in mostra un maestoso aspetto melodico ricco di colori e sfumature su cui vengono innestati pregevoli tocchi funky e un qualcosa di fanciullesco che richiama alla mente i cartoni animati.
“Bobbi’s Second World” è l’altra variante del nuovo corso, tra rapimenti esotici e ambientazioni disco-samba. “Whlist The Flower Look” è un jangle-pop molto classico, ma estremamente piacevole, quasi una carezza. “7th Dynamic Goo” è dinamica con un gancio melodico a cui è difficile resistere.
Il sogno finale è affidato a “Space Samba”, un girotondo arioso in cui sono le sincopi funky a farla da padrone. I ragazzi sono tutti under 20, hanno grandi potenzialità che poterebbero essere espresse al meglio nel prossimo lavoro, ma già questo è sicuramente di ottimo livello!!!


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