THE DIRTY KNOBS: “Wreckless Abandon” cover album‘C’è stato un momento in cui a nessuno veniva richiesto di abbassare il volume’, spiegano sul loro sito i Dirty Knobs a proposito del loro album di debutto “Wreckless Abandon”: non si tratta affatto di sconosciuti, dal momento che a guidare il quartetto comprendente il chitarrista e cantante Jason Sinay (Neil Diamond, Ivan Neville), il bassista Lance Morrison (Don Henley) e il batterista Matt Laug (Slash, Alanis Morissette), in saltuaria attività da 15 anni a questa parte, è il grande chitarrista di Tom Petty e degli Hearbreakers Mike Campbell. Scritto e prodotto da lui stesso (con George Drakoulias, già a fianco di Black Crowes e Jayhawks), è un album di rock and roll cui contribuiscono anche Chris Stapleton e l’altro Heartbreaker Benmont Tench.

Al chitarrista Mike Campbell non è mai mancata l’ambizione né la voglia di suonare. Ciò era evidente anche prima della morte di Tom Petty, come dimostra il ruolo cruciale che ha svolto non solo come chitarrista di Petty e co-scrittore negli Heartbreakers, ma anche dall’elenco dei notabili con cui ha prestato servizio: Bob Dylan, Don Henley, Stevie Nicks, Fleetwood Mac, Roger McGuinn, John Prine, Warren Zevon e Jackson Browne tra i tanti.

Ora con un altro gruppo a tempo pieno al seguito, soprannominato dubbiosamente Dirty Knobs, Campbell sceglie di rivisitare le sue radici. “Wreckless Abandon”, il debutto, presuntuosamente intitolato, della band, sgonfia ogni aspettativa che sia fuori per creare un patchwork Petty. Tuttavia, è anche impreciso considerare il gruppo semplicemente il suo veicolo principale. Sebbene sia l’unico Knob con un valore reale nelle scelte dei pezzi e dei suoni, gli altri membri – il chitarrista Jason Sinay, il batterista Matt Laug e il bassista Lance Morrison – aiutano a procurare i suoni tesi ma tenaci che dominano l’album in generale. “Loaded Gun”, “Pistol Packin ‘Mama” (con l’ospite speciale Chris Stapleton), “Sugar” e “Fuck That Guy” dimostrano la grinta e la spavalderia del nostro, suo vero e proprio marchio di fabbrica. La stessa title track è un pezzo forte come quelli che gli Stones infilavano in ogni album, nonché un buon esempio della posizione ribelle del gruppo.

Il fattore di familiarità è ulteriormente consolidato con la spacconeria più bluesata del disco, ascoltata in canzoni come “Don’t Wait”, “Aw Honey”, “I Still Love You”, “Southern Boy” e “Don’t Knock the Boogie” quest’ultima ripetuta con letture sia elettriche che acustiche. “Anna Lee”, d’altra parte, offre un dolce sapore di comfort country che ricorda i Faces quando erano sotto la direzione di Ronnie Lane, l’ultimo bassista di quella band.

In effetti, Campbell ha sempre espresso la sua ammirazione per coloro che fecero parte della cosiddetta ‘British invasion’ negli anni ’60 e ’70. Qui, tuttavia, Mike sembra riluttante a infondere un’impronta significativa propria. Lascia poco che non sia stato rimaneggiato dozzine di volte prima. Ciò fa sì che “Wreckless Abandon” sia né così audace o distintivo come suggerisce altrimenti il ​​suo titolo. Si tratta di un disco che si ascolta con piacere, forse più per il suo nome che per la reale portata della musica qui incisa!!!


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