In un mondo ideale “Disturbance”, il nuovo album dei pionieri dell’Industrial TEST DEPT, non avrebbe necessità d’essere. La Gran Bretagna non sarebbe devastata dalla xenofobia; le comunità working class non sarebbero assediate; il Capitalismo non avrebbe creato una crisi dovuta al cambiamento climatico di tali dimensioni da spingere il pianeta sull’orlo del precipizio; e gli ideali della Thatcher che Graham Cunnington e Paul Jamrozy hanno combattuto aspramente durante i primi anni di vita dei Test Dept non sarebbero tremendamente tornati alla ribalta delle questioni politiche. “Il caos che stiamo vivendo ora è incredibile, da qui arriva il titolo. È estremamente disturbante” afferma Cunnington. L’album ammicca al passato e aggredisce il futuro, attraverso otto pezzi che evocano il potere crudo dei Test Dept nella loro incarnazione originale degli anni ’80, e in più ci aggiunge nuovi elementi. “Siamo persone diverse, adesso ‐ non siamo più dei ragazzini” ride Jamrozy. “La rabbia c’è sempre, ma è temperata da una saggezza diversa ora.
Abbiamo cercato di aggiornare il sound, di truccarlo un po’ ‐ per esempio – ascoltando le tracce di una volta ci siamo resi conto che erano un po’ carenti di basso, e ora l’abbiamo portato parecchio in evidenza”. Ma non è solo una questione di basso. Test Dept tornano al passato con un viscerale album nuovo e con lo scopo di voltare pagina e andare avanti verso un futuro nuovo e fiero. Sperando che “Disturbance” sia la colonna sonora di una società che voglia fare lo stesso.


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