T-MODEL FORD – ‘I Was Born In A Swamp’ cover albumC’è un’incredibile ironia nel fatto che il leggendario bluesman del Mississippi Hill Country, T-Model Ford, che ha vissuto più di metà della sua vita prima che esistesse la registrazione digitale, avrebbe ottenuto un rilascio su vinile ora. La nuova retrospettiva, “I Was Born in a Swamp”, è in edizione limitata, in vinile opportunamente colorato di rosso. Ford, morto a novant’anni nel 2013, avrebbe senza dubbio approvato.

La traccia di apertura su ogni lato è un’intervista. Ford era un ragazzo brillante e un personaggio losco che non ha fatto nulla per dissipare le molte storie false sul suo conto, ma, probabilmente, che sono state inventate per vendere cd e alimentare la sua leggenda come il grande selvaggio degli anni ’90 del circuito dei juke joint del Mississippi. Sul lato A, si rivolge alla sua data di nascita. La sua patente dice una cosa, il passaporto ne dice un’altra. In ogni caso, è certo di essere nato il 24 giugno: quello che è sicuro è che si è portato il segreto nella tomba.

Il primo numero è “Someone’s Knocking At My Door”, essenzialmente una versione sottilmente mascherata di “Smokestack Lightning” di Howlin’ Wolf. La cosa insolita di questo disco è che il nostro, che in genere registra solo con chitarra e batteria, suona in acustico, è supportato da una band al completo con membri di Gravel Road, Moreland & Arbuckle, Soledad Brothers e Outrageous Cherry, che contribuiscono con organo, basso e chitarra solista psichedelica. È molto diverso dal solito stile sgangherato di T-Model, ma è anche tutt’altro che levigato.

Un’altra caratteristica insolita è la lunghezza delle tracce. Sul palco si allungava, ma in studio di solito teneva le cose brevi. La ripresa di otto minuti di “Big Legged Woman” qui ha piano e chitarra slide che strillano – e cambi di accordi, qualcosa per cui Ford non aveva molto bisogno. Una versione atipica e piuttosto sommessa di “Chicken Head Man” suona come un numero di fine carriera, con una formazione inaspettata di chitarre acustiche, arpa blues e batteria.

Allo stesso modo, la versione epica, praticamente di undici minuti, di “Hip Shaking Woman”, in cui T-Model intacca un intero verso da Muddy Waters. Ford beve un po’ di whisky prima di una breve ripresa di “My Babe” di Little Walter, poi la band si ricollega per il montaggio finale, “Same Old Train”: seconda take, più o meno uguale alla prima.

Questo è il genere di blues che ha sempre trovato seguito nel mondo carbonaro della musica indie e negli sfegatati del lo-fi. Inseritelo nella serie: sporco, ma spontaneo e diretto!!!


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