Suonando nei gruppi jazz Dixieland durante la sua adolescenza e poi passando attraverso alcuni spettacoli jazz a Kansas City, il sassofonista di New York Steve Lacy fu presto associato al movimento jazz d’avanguardia a partire dalla metà degli anni ’50, suonando nel debutto del pianista free jazz Cecil Taylor e in quelli di Gil Evans, prima di ricoprire a lungo il ruolo nella band di Theolonius Monk, al cui lavoro continuerà a fare riferimento durante la sua carriera.
Visitando l’Europa dagli anni ’60, iniziando con un viaggio a Copenaghen con la pianista Kenny Drew (che in seguito rese la città danese la sua casa), Lacy in seguito viaggiò in Italia per formare un quartetto con il trombettista italiano Enrico Rava (che aveva già suonato nel gruppo di Gato Barbieri), oltre agli esiliati sudafricani ed ex membri dei Blue Notes Johnny Dyani al contrabbasso e Louis Moholo alla batteria.
Successivamente Lacy si trasferì a Parigi, che divenne la sua base permanente dal 1970, conducendo da lì un sestetto mentre esplorava anche i limiti del sassofono contralto come strumento solista.
“Threads” è stato registrato a Roma presso lo studio Mama Dog nel 1977 per l’etichetta Horo Records del produttore cinematografico Aldo Sinesio nonché in questo caso anche direttore del lavoro in questione; composto da sei brani autografi, l’album ha visto il nostro supportato da Alvin Curran al piano e Frederic Rzewski al flicorno, sintetizzatore e percussioni, entrambi provenienti dal gruppo sperimentale, Musica Elettronica Viva.


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