Dietro il moniker di Squirrel Flower si cela Ella O’Connor Williams, cantautrice indie di Boston, che esordisce proprio con questo lavoro. Non è certo una che si cela per chiarire di che pasta sia fatta, basta ascoltare la prima traccia del lavoro, “I-80”, brano che sgorga di profondità emotiva. L’album è stato registrato dal vivo, con poche sovraincisioni, al Rare Book Room Studio di New York con il produttore Gabe Wax (Adrienne Lenker, Palehound, Cass McCombs). I musicisti sono stati selezionati da Wax e si sono immediatamente adattati alle canzoni senza sforzo. Al centro dell’album vive la massiccia voce vibrante e la chitarra malinconica dello “scoiattolo Flower”.
Nel corso delle 12 canzoni cambiano i paesaggi e le relazioni. I testi dell’album sembrano espressioni senza sforzo di come ci si sente a cambiare: astratti, tristi e pieni di speranza.
Nel corso dell’ascolto ho trovato parecchie similitudini con un’altra artista che esibisce la stessa intensità cioè Lucy Dacus, forse per la notevole somiglianza nel timbro vocale. Lucy, però, riesce dove forse ancora manca Ella, la capacità di confezionare singoli irresistibili. Il lavoro di Squirrel Flower è omogeneo e possiede precise coordinate estetiche, con atmosfere dolci e malinconiche. Le canzoni sono breve, a volte superano appena il minuto.
I suoni si espandono e si contraggono su diversi stati d’animo, scatenando i riff più pesanti di “Red Shoulder”, canzone sulla “destabilizzazione e la dissociazione”, spiega Williams. “Qualcosa di morbido e tenero diventa deformato e sinistro, trasformandosi in sovraccarico sensoriale e confusione. Come può una cosa così bella diventare dolorosa e claustrofobica? La canzone si conclude con un assolo di chitarra pesante e viscerale, che cerca di rendere in rima ciò che è andato storto.” Ci sono alcuni momenti deboli come “Eight hours” e altri in cui si rimane a bocca aperta ad ammirare la sua bravura (“Street light blues”).
Il talento è indubbio sia dal punto di vista della scrittura che in quello dell’interpretazione. Credo che bisogni operare sul versante arrangiamenti, averne maggior cura, renderli più fantasiosi e allora ci troveremmo di fronte a pezzi da sballo e non al cospetto di tracce che colpiscono senza stenderci!!!


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