Figlia del grande Johnny, possiamo affermare che Shemekia non è sicuramente una raccomandata, ma piuttosto un’artista brava e capace di sfornare dopo anni di attività il suo disco migliore. Lo ha registrato a Nashville, Tennessee, usufruendo dei servigi di Will Kimbrough, musicista e produttore non propriamente legato alla musica blues.
Forse è stato un bene perché “America’s child” è il lavoro più vario che la nostra abbia mai pubblicato. Si tratta di un album blues con inseriti elementi che spaziano dal rock al country, dal soul all’Americana. Molti gli ospiti di gran nome presenti quali John Prine, Rhiannon Giddens, Mary Gauthier, Emmylou Harris e Steve Cropper. A pubblicarlo, come quasi sempre successo, è la Alligator.
La Copeland non è autrice e si affida, per le canzoni contenute, ad alcuni degli ospiti presenti.
Non mancano cover molto interessanti come la versione di “I promised myself” una spledida soul ballad di papà Johnny in cui Steve Cropper rilascia una performance alla sei corde da godimento puro mentre Shemekia giustifica la definizione di erede della grande Koko Taylor.
Altra traccia interessante, anche perché inaspettata, è il rifacimento di “I’m not like everybody else” dei Kinks di Ray Davies in una veste gospel-blues che richiama alla mente certe interpretazioni di Mavis Staples.
“Great rain” di John Prine vede l’autore duettare alla pari con la Copeland per un brano che acquista elettricità rispetto all’originale.
Molto bella “Smoked ham and peaches” di Mary Gauthier in cui la Giddens al banjo africano e Kimbrough alla national duettano in un country blues di gran classe e ricco di feeling.
Non lasciatevi fuorviare dagli ospiti presenti, non sono loro a rendere grande il disco, ma la voce tonitruante di Shemekia Copeland!!!


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