RYAN ADAMS: “Wednesdays” cover albumLa sua uscita risale allo scorso 11 dicembre, ma quasi nessuno se ne è accorto, me compreso. Lo ho recuperato solo ora a distanza di tre mesi. Sicuramente molti avranno avuto modo di leggere della situazione che lo ha riguardato, ovverosia le accuse di molestie sessuali. Ryan Adams pubblica il suo primo album in tre anni e mezzo (“Prisoner” era del febbraio 2017), ma soprattutto il primo dopo l’inchiesta del NYTimes del 2019 che raccontava le sue storie di molestie e abusi nei confronti delle sue ex compagne, e che lo aveva costretto a rimandare ben tre album previsti per quell’anno e a ritirarsi (temporaneamente) dalle attività pubbliche. Adams, che in Italia non è particolarmente famoso, è un bravissimo cantautore folk-rock statunitense, molto prolifico e imprevedibile, capace di scrivere grandi canzoni come “New York, New York”, diventata un inno per i newyorchesi dopo l’11 settembre.

Per la musica sono disposto a soprassedere su tante cose, ma la violenza nei confronti dei più debole mai, per cui mi risulta difficile separare, in quest’occasione, l’uomo dall’artista. Cercherò di sforzarmi per quanto mi riesca per giudicare il disco senza pregiudizi di sorta, farò in modo di essere il più onesto possibile.

La vicenda personale di Adams ha sostanzialmente interrotto una carriera che è sempre stata estremamente prolifica. “Wednesdays” è il suo 17° album in studio, e avrebbe potuto essere il 18° se la pubblicazione di “Big Colors”, inizialmente programmato per aprile 2019, non fosse stata bloccata. Quell’anno i dischi del musicista americano avrebbero dovuto essere addirittura tre, quello di cui stiamo parlando incluso. L’LP, pubblicato senza preavviso né promozione, arriva dunque con circa un anno e mezzo di ritardo e perdendo per strada 6 delle 17 tracce che avrebbero dovuto farne originariamente parte.

Il lavoro è caratterizzato da una strumentazione scarna tanto da essere un’opera intima e riflessiva. La traccia principale, “I’m Sorry and I Love You”, piena di piano e falsetto, è apparentemente una canzone d’amore, ma sembra essere una scusa generale (ma non specifica) – la prima riga, infatti, è ‘Mi ricordo di te prima che mi odiassi’. Ci sono un certo numero di tagli acustici nel disco, molti sembrano come se potessero essere inseriti in un episodio di “This Is Us” (cosa che, ovviamente, non succederà. Mai). C’è anche un’irregolarità nell’album. Molte tracce sembrano rasentare le demo casalinghe, dove altre sono numeri full-band – a quanto pare, l’album è stato estratto in gran parte dai tre dischi che Adams avrebbe dovuto pubblicare nel 2019 prima del fattaccio.

Un lavoro molto classico, tra country-folk e soft-rock, in perfetta continuità con quando Ryan ha mostrato lungo tutta la sua carriera, in particolare in opere ad esso accostabili come “Heartbreaker” (2000), “Love Is Hell” (2004) e “Ashes & Fire” (2011). Ci sono un paio di canzoni veramente buone in “Wednesday”. “Birmingham” è un rock guidato dal pianoforte. “Poison & Pain” trova Adams che riconosce almeno alcuni dei suoi problemi: ‘I miei demoni si sono così annoiati di sognare / I miei demoni, l’alcol e la libertà’. È un bel brano, con un viaggio quasi innocente indietro nel tempo in cui l’alcol era il suo problema più grande. E “When You Cross Over” si avvicina alla grandezza. È un addio al fratello di Ryan, Chris, morto nel 2017 dopo una lunga malattia. Ryan chiaramente lotta ancora con l’assenza di suo fratello, desiderando che ‘tutto il tuo dolore si dissolva nella luce’. La sua preghiera che Chris trovi la famiglia dall’altra parte – ‘Spero che ti stiano aspettando lì’ – è davvero straziante.

Sono brani che non meritano di essere accantonati solo perché il suo autore ha combinato quello che sappiamo, sono tracce che mostrano quanto ancora sia talentuoso il cantautore sia dal punto di vista della scrittura che da quello degli arrangiamenti, alcuni dei quali tra i migliori mai presentati.

Se ci limitiamo alla musica siamo al cospetto di un album piacevolissimo da ascoltare assolutamente!!!


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