Rosanne Cash è la prima figlia di Johnny Cash e della sua prima moglie Vivian Liberto. Erroneamente viene etichettata come un’artista country, ma in realtà è una singer songwriter ed entra di diritto tra le grandi della canzone d’autore, soprattutto a partire dagli anni novanta in avanti.
È di questo mese l’uscita del suo nuovo album a distanza di oltre quattro anni dal precedente ed ottimo “The river and the thread”. È stato registrato tra l’Oregon e New York sotto la supervisione di Tucker Martine e del marito John Leventhal. Il tema del lavoro, come il titolo suggerisce, sono i ricordi, i trascorsi di vita, le sofferenze ed i momenti di gioia, le cicatrici che gli eventi passati hanno generato, il tutto tradotto musicalmente in un’opera estremamente vissuta e coinvolgente.
“The only thing worth fighting for” con ospite Colin Meloy dei Decemberists, è un brano di impronta folk rock americano con una delicatissima spruzzata celtica ed è il modo migliore per iniziare l’ascolto.
La frontiera viene riletta da “The undiscovered country” attraverso l’uso misurato degli strumenti a corda.
La malinconia avvolge “Rabbit hole” per un brano che sembra quasi una preghiera di amore e solitudine. Toccante la traccia “Everything but me” un gospel per pianoforte in cui vengono toccati i tasti della memoria dei genitori. L’atmosfera ovattata e i passaggi strumentali di gran classe con una sezione di archi che dominano il crescendo della seconda parte caratterizzano la traccia omonima.
Un disco dai contenuti entusiasmanti e dalle sottigliezze sonore finissime ci portano ad assaporare un altro grande lavoro della figlia del mai dimenticato “The man in black”!!!
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