Il primo album era passato inosservato ai miei occhi, questo invece è giunto sul mio tavolo e mi sono dato dello sciocco per avere perso il precedente. Rosali è una cantautrice di Filadelfia di cui risulta facile farsi incantare. La sua è una scrittura importante a cui associa melodie fantasticamente pop.
La musicista della “Città dell’Amore” ha scritto questo suo nuovo lavoro sulla spinta di riflessioni squisitamente personali. Il risultato è un disco corposo che è allo stesso tempo radicale e intimo, un’esplorazione vulnerabile e potente delle sue narrazioni emotive. Con una band costituita da personaggi in vista della scena indie, tra cui gli amici Charlie Hall (War On Drugs), Paul Sukeena (Angel Olsen), Mary Lattimore, Mike Polizze (Purling Hiss), Nathan Bowles (Steve Gunn, Black Twig Pickers) e Dan Provenzano (Purling Hiss, Writhing Squares), ha dato vita ad una raccolta coesa di brani rock lussureggianti e intimi, con voci calde ed una chitarra ritmica – quella della stessa autrice – ruvida al punto giusto.
Gli esempi migliori della sua scrittura risultano in “I wanna know” e, soprattutto, “Lie to me” che nel finale si scatena in una progressione da lasciare a bocca aperta.
Se vogliamo trovare similitudini nel passato, citerei la Joni Mitchell più aperta e ricca di gioia shakerata con Christine Perfect in mood intimista che troviamo nella traccia “Who’s to say”.
A volte il suono ripiega verso lidi più acustici, potevamo aspettarcelo, un po’ meno quando intraprende percorsi chitarristici quasi noise che fanno ricordare le Throwing Muses, come si evince in “Rise to fall”.
Il talento c’è tutto, aspettiamo la sua consacrazione!!!
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