RIAN TREANOR: “File Under The UK Metaplasm” cover albumRian Treanor torna su Planet Mu per il suo secondo album, un vero manifesto di cruda ed energica elettronica. L’enigmatica e sudata energia del singeli (strumento tradizionale della Tanzania) incontra il footwork made in Chicago in una serie di numeri strepitosi. Come nella traccia di apertura “Hypnic Jerks”, tra loop percussivi increspati e oscillazioni acide. Altrove, “Vacuum Angle” raccoglie l’eredità della prima Warp e la proietta direttamente nel futuro, con ritmi che collassano ed una sorta di white noise in sottofondo che amplifica in maniera malvagia il flusso.

Innamorato tanto degli Autechre quanto dei glaciali suoni di marca nu grime e weightless, speleologo della rave e della computer music e acrobata della speed garage, Treanor e la sua complicata – ma non drillante – matrice elettronica tornano per «far muovere la gente in modi imprevedibili» e questa volta lo fanno con una raccolta influenzata da un viaggio in Uganda – per via del Nyege Nyege Festival – e dunque dalla musica singeli.

Ispirato dai produttori con cui aveva collaborato a Kampala, ha cambiato il suo flusso di lavoro e ha iniziato a suonare le idee a tempi più alti, sfruttando l’energia della musica singeli senza semplicemente copiare lo stile. Gli schizzi iniziali sono stati infine trasformati in tracce appropriate e testati sul pubblico (e sui sistemi audio) di tutto il mondo, dove Rian ha potuto valutare la potenza di ogni elemento.

Ne è valsa la pena, il risultato è un insieme focoso di melodie che suonano come tutto in una volta e niente affatto.

L’apertura “Hypnic Jerks” è un club da 200 battiti al minuto che gira a calci e gira in trasferta in Tanzania; “Vacuum Angle” è un passo DMT traballante che suona come un tentativo di utilizzare un software educativo per computer per alimentare lo Stargate; “Mirror Instant” sta mescolando house di bassline con un ritmo fino a 45 giri; “Opponent Process” è Autechre dell’era “EP7” con un divertente attivato; “Debouncing” è sporcizia a doppia velocità che scivola in parti sconosciute. Quando l’album giunge al termine con “Orders From The Pausing”, una melodia gabber malinconica con un calcio quasi invertito e soffice, Rian presenta improvvisamente il riverbero nel mix, solo perché può.

Musica elettronica impareggiabile e incredibilmente creativa dal nord dell’Inghilterra, attraverso l’Africa orientale, dannatamente essenziale!!!


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