Il suo nome potrebbe risultare sconosciuto ai più, a meno che non siate fanatici lettori dei credits delle copertine dei dischi, ma credo che siate in molti ad averlo ascoltato, magari a vostra insaputa.
Wynans è stato un Double Trouble, la band che accompagnò il chitarrista texano Stevie Ray Vaughan. All’inizio degli anni novanta è quasi diventato membro della Allman Brothers band, ed ora è fisso nella formazione di Joe Bonamassa al quale dispensa tutta la propria conoscenza musicale.
Uscirà il primo di marzo prossimo l’album di Reese Wynans, il suo primo solista. Il disco (dal titolo “Sweet Release”, per l’etichetta Provogue/Mascot Label Group) è prodotto da Joe Bonamassa.
Si tratta di una super session, sono infatti coinvolti tanti musicisti tra chitarristi e cantanti, oltre ai due Double Trouble Chris Layton e Tommy Shannon più fiati. Spesso questo tipo di prodotti sono il modo per dare sfogo all’ego dei vari strumentisti coinvolti. Anche questa volta ci si lascia andare ad assoli troppo insistiti, ma il tutto può essere superato grazie alla bellezza dei pezzi presenti.
L’opera si situa in quel terreno che si muove tra soul, R’n’B, e blues elettrico. Si apre con una canzone, ”Crossfire”, la cui cifra stilistica è quella di spaziare tra rhythm & blues e blues. Fiati in primo piano, chitarra di Kenny Wayne Shepherd che prende il suo spazio dominando sul resto e la voce del grande Sam Moore che credo non abbia bisogno di presentazioni.
Segue una traccia di S.R. Vaughan, “Say what”, solo strumentale con protagonista ancora Shepherd con la sezione ritmica dei Double Trouble che cuciono il suono alle spalle, non tra i miei momenti favoriti. Eccolo uno degli highlights del lavoro, “That driving beat”, scritta dal mostruoso Willie Mitchell, brano di deep soul in cui Mike Farris e Paulie Cerra danno un saggio di cosa significhi interpretare una composizione, il tutto contrappuntato da una solida sezione fiati. Brividi lungo la schiena!!!
Altro momento da ricordare la soul song che dà il titolo al disco, brano composto da Boz Scaggs in compagnia di Barry Beckett. Si alternano alle voci Keb Mo’, Warren Hayes, Paulie Cerra, Mike Farris, jimmy Hall e Vince Gill. Accompagnano la chitarra di Bonamassa, un piccolo coro ed i fiati in sottofondo.
Bella la rilettura di “Hard to be” di Vaughan che grazie alla voce di Bonnie Bramlett e Jimmy Hall ci riporta a quella magnifica e breve avventura che fu Delaney & Bonnie. Suono sudista e strumentazione perfetta per un pezzo da ricordare.
In definitiva un buon disco, ben suonato, ma recentemente ho ascoltato lavori accostabili a questo che mi hanno fatto vibrare maggiormente come quello di Mike Farris e Sam Lewis forse perché maggiormente omogenei ed espressione di un unico musicista!!!
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