NELS CLINE SINGERS: “Share The Wealth” cover album“Share The Wealth” è il doppio album dei Nels Cline Singers, uscito lo scorso 13 novembre via Blue Note. Guidato dallo storico chitarrista Nels Cline, il progetto vede al fianco dei vecchi collaboratori Brian Marsella (tastiere) e Scott Amendola (batteria), anche il famoso percussionista brasiliano Cyro Baptista, l’iconoclasta sassofonista punk jazz Skerik, nonché il bassista dei Mr. Bungle, Trevor Dunn. Un lavoro di modern jazz che distende con eleganza paesaggi sonori vorticosi ed evocativi, intarsiati di fraseggi free e lungimiranze avant.

Ad anticiparlo il brano “Beam/Spiral”, un seducente jazz moderno intriso di dinamiche post rock, e la suggestiva versione strumentale di “Segunda” di Caetano Veloso, arricchita di teorie noir e tensioni free.

Il tono generale di “Share The Wealth” viene rapidamente stabilito con la sorprendente apertura, una versione esplosiva di “Segunda” di Caetano Veloso. Un pezzo orientato al drone, raggiunge gradualmente un picco estatico con la chitarra intrecciata di distorsione di Cline che scambia frasi frenetiche con lo stridulo sassofono tenore di Skerik e Marsella su Fender Rhodes. La dinamica “Beam / Spiral” viaggia dall’apertura atmosferica al rock martellante, alimentata dallo strimpellare aggressivo di Cline e dal battito potente di Amendola, con Skerik che si scatena, sopra le righe, con un tenore feroce nell’ultimo minuto del pezzo. L’epica improvvisazione in studio di 17 minuti, “Stump the Panel”, è senza scuse avant-garde, contenente alcuni momenti avvincenti di Cline e Skerik che vanno in punta di piedi, mentre pezzi più atmosferici come la spaziosa e triste ballata “Nightstand” e “Headdress” noir che rivela il lato più cool e jazz della band. Il furioso wah-wah-funk carico di “Princess Phone” ricorda gli spigolosi esperimenti elettronici di “On the Corner” di Miles Davis con l’incendiario Rhodes che si scatena grazie a Marsella, mentre il tagliente lancio “The Pleather Patrol”, alimentato dallo spumeggiante fuzz di Dunn, le linee di fondo e il controtempo di Amendola, sono usciti direttamente da P-Funk. La jam in studio di 16 minuti, “A Place on the Moon”, viaggia dal pacifico paesaggio sonoro ambientale influenzato da Brian Eno alla vorticosa cacofonia e ritorno. I momenti più intimi di Cline nel disco arrivano nel suo sparso film dobro “Ashcan Treasure”, in cui è accompagnato solo dal pianoforte giocattolo di Marsella, e nel solenne requiem “Passed Down”, la sua risposta personale al suicidio di un amico.

Registrato in soli due giorni al Bunker di Brooklyn con la co-produzione di Cline ed Eli Crews, l’album è di gran lunga l’uscita Blue Note più ferocemente sperimentale e all’avanguardia di Cline fino ad oggi. ‘Quel poco materiale che ho portato nella sessione lo abbiamo imparato e registrato sul posto’, ha spiegato. ‘Non c’era alcuna rampa di accesso a questa sessione per far acquisire familiarità con il materiale. Non ho nemmeno mandato la musica in anticipo. L’abbiamo semplicemente riprodotto in studio’.

Al suo terzo disco per la Blue Note, il chitarrista dei Wilco si conferma un indomito esploratore sonoro e uno strumentista fuori dagli schemi, uno sperimentatore e un provocatore. Il dinamico e avventuroso album che hanno realizzato vede succedersi una sequenza di vorticosi ed evocativi paesaggi sonori che traboccano di feroci dissonanze e di dinamiche evoluzioni, in cui gli strumenti si inseguono liberi da ogni costrizione formale senza rinunciare alla capacità di trasmettere emozioni!!!


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