Nadja nasce nell’80 a Sarzana. Verso la fine dell’82 ai due membri fondatori, Fabio Giannini, chitarra, e Osvaldo Lanata, voce, si uniscono Michele Militello al basso e Roberto Andreotti alla batteria. Con questa formazione, dopo un’intensa attività live, nell’84 viene registrato, nei neonati Studi AR di San Terenzo, il primo tape, “La joie”. Il suono di riferimento è quello dark e post-punk anglosassone, che in Italia aveva già fatto i suoi proseliti, ma i Nadja immettono in quel solco chiari riferimenti alla cultura francese e alla musica mediterranea. Nei testi è chiara la matrice surrealista, ma anche in questo caso c’è la personale scelta di temi, sia sociali che personali, legati alla realtà italiana che in quel momento si stava avviando verso i cosiddetti anni del disimpegno. Dei rischi di tale fase Nadja sembra rendersi conto e non lo nasconde, e oggi è possibile rileggere i testi di allora sotto una nuova luce, ma con maggior consapevolezza ‘storica’.
Nell’85’ è la volta della seconda tape, “Eros”, registrata sempre negli studi AR. C’è maggior esperienza e consapevolezza dei mezzi a disposizione e il suono si fa più vario e maturo. Pur rimanendo in ambito dark/ post punk si aggiungono elementi folk e strutture più dilatate. I testi rimangono importanti nell’economia dell’intero lavoro e sempre legati a temi che spaziano dal personale al politico, in un senso filosofico-esistenziale.
Dopo “Eros” c’è un importante cambiamento: Lanata abbandona il gruppo e al suo posto entra Maurizio Montemauri, ma soprattutto i testi sono scritti e cantati in italiano e non più in inglese. Nell’ 87’ i Nadja sono pronti ad entrare nuovamente in studio con i brani in italiano, ma per una serie di motivi personali (studio, lavoro, servizio militare) il gruppo è costretto a fermarsi.
Di fatto si ferma fino al 2015 quando vengono ritrovati due nastri contenenti un concerto e una prova live dei brani nuovi. Ripuliti per quanto possibile i brani di questi due nastri formano il contenuto di “FU Nadja 87”, cd uscito nel 2015.
Grazie ai riscontri positivi Militello e Giannini decidono di riprendere l’attività come Nadja, dando vita al Nadja Project ovvero: la ristampa in vinile delle due tape “La Joie” ed “Eros” e la pubblicazione di materiale nuovo legato però a quei due lavori con una formula non consueta. Due cd, “Atto IV” e “Atto V”, intendendo “FU” come il terzo atto della storia Nadja, contenenti ciascuno due lunghe suite, due delle quali, uno per ogni cd, ‘ispirate’ alle due tape.
Dopo la ristampa di “La Joie” (Onde Italiane, 2017), esce, nel 2018, “Atto IV” (Sunflowers Records) ed ora, per Spittle/Goodfellas, la ristampa di “Eros”. Ad ottobre “Atto V” chiuderà il Project e i Nadja riprenderanno a lavorare con la ragione sociale originale.
Scrive Alessandra Sauer, sul numero 3 di WM, storica fanzine del tempo a proposito di “Eros”: “di tutte le produzioni da me recensite in questo numero, la migliore è senz’altro l’ultima dei Nadja, il nastro “Eros”… Difficile definire cosa hanno in mente questa volta i Nadja … difficile definirli … l’arte è intesa come amore, quindi come ‘eros’? E il pubblico è l’identificazione dell’amante? … i Nadja sono decisamente maturati come musicisti, il suono è meno scuro, ma ha insita in sé una carica di aggressività inquieta e sensuale … la speranza e la ricerca della gioia non è conclusa…”
Le parole della Sauer colgono nel segno. Il lavoro dei nostri è un disco già maturo, carico di elettricità, ma con molti momenti di lirismo ‘scuro’, un lavoro che non dimostra gli anni che ha, nonostante sia una testimonianza molto riuscita di quello che si respirava in quegli anni, gli anni in cui tutto è cambiato. L’album mostra una notevole maturità rispetto all’esordio pur rimanendo fedele al dark e continuando a cantare in inglese. “In silence” è pura quintessenza dark con i cori che ripetono continuamente il titolo. “Moments of joy” è lamentoso e decadente, inizia come ballata oscura e insiste nel declamare testi pieni di significato, mentre “A kiss alone” è rigorosa con entrata perfetta ed in successione di batteria, basso e tastiere.
Vecchi gotici e nuove leve lasciatevi trasportare da queste sonorità oscure!!!


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