Junior Walker non fu sicuramente artista di punta di casa Motown, ma leggere che poteva considerarsi il Casadei del funk oppure il Papetti del soul mi sembra, francamente, ridicolo. Il nostro nasce come Autry De Walt da una madre minorenne e trascorse un’infanzia difficile fin che non fu dato in adozione. Incontrò comunque molti problemi, soprattutto dopo che si trasferì a Chicago. Furono i genitori adottivi che, regalandogli un sax, gli permisero di iniziare un’attività in ambito musicale permettendogli di condurre un’esistenza più controllata, altrimenti sarebbe incappato nelle maglie della giustizia.
Autry cambiò il nome in Junior e nei primi anni cinquanta entra a far parte della Sticks NLY Band e si caratterizza per uno stile che si rifà a quello di Louis Jordan, Earl Bostic, Illinois Jacquet senza nascondere una grande ammirazione per Charlie Parker. Dopo numerosi spettacoli di successo mutò il nome della formazione in Allstars e viene ingaggiato da Gwen Gordy, sorella di Berry il fondatore della Motown, e dal marito Harvey Fuqua (Moonglows) che li aggregò ad una delle sue etichette discografiche, la Harvey/Tri Phi. Nel momento in cui fallirono vennero cedute alla Motown e, non appena Gordy ascoltò Junior, lo volle immediatamente scritturare.
Il primo hit nazionale arrivò con “Shotgun” in uno stile che mescola quelli di Memphis (King Curtis, Booker T. & The Mg’s) e Detroit. Poi fu la volta di “Roadrunner”, altro pezzo R’n’B che ha una capacità innata di far ballare, scritto da Hollad-Dozier-Holland, ma senza le sofisticazioni tipiche della Label di Detroit. C’è da dire che la vita piuttosto irruenta non favorì i rapporti e, spesso, venivano utilizzati in studio musicisti dell’etichetta, mentre gli Allstars furono solo la band durante le esibizioni live.
Il cofanetto in questione contiene tutte e sei gli albums che Walker incise per la discografica nel periodo tra il 1970 e il 1976. Si tratta di un prodotto come sempre ottimamente curato dalla Cherry Red, vengono riportate le copertine originali dei dischi, c’è un bel libretto con esaurienti note ad opera di Sharon Davis che contiene una accurata biografia, tutti i dettagli per ogni singolo brano registrato.
Sono lavori che mettono in mostra tutta la sua rabbia di afroamericano nei brani veloci, e una dose di sensualità notevole nelle ballads. Non sono capolavori, ma si ascoltano con piacere anche perché, come era prassi, il repertorio variava tra pezzi autografi e altri tratti dal songbook di artisti famosi e non, con alcune scelte che destavano una certa sorpresa altre invece erano più nelle corde di Junior.
Della prima categoria fanno parte canzoni quali “And when i die” di Laura Nyro, “Holly Holly” di Neil Diamond, “Honey come back” di Jimmy Webb, della seconda possiamo citare “Hey Jude”, Feelin’allright”, “My love” e “Killing me softly”.
Nella sequenza dei cinquantotto brani presenti nella raccolta ci sono chicche veramente imperdibili.
Possiamo considerare tali “You are the sunshine of my life” e “All in love is fair” in cui Stevie Wonder ci delizia all’armonica, in grado di duettare con il tenore di JR. Walker…pura poesia.
Da notare il cast che ha firmato tracce appositamente per lui: Gladys Knight e Johnny Bristol, Brian Holland che è protagonista come penna nell’ultimo lavoro del box dal titolo “Hot shot” ed intestato al solo Junior Walker.
Non sarà, come affermavo sopra, un capolavoro, ma permette di trascorre alcune ore all’ascolto di un musicista che sapeva come coinvolgere il proprio pubblico!!!


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