MOUSE ON MARS: “AAI” cover albumA tre anni da “Dimensional People”, caratterizzato da collaborazioni a 360° gradi (da Bon Iver a Aaron e Bryce Dessner dei National), i Mouse on Mars tornano a pieno titolo nell’ambito della ricerca elettronica di cui sono pionieri fin dai tempi del seminale “Iaora Tahiti”.

Intitolato “AAI”, che sta per ‘Anarchic Artificial Intelligence’, il lavoro è apertamente incentrato sulle nuove possibilità offerte dalla tecnologia ma anche sulla narrativa legata alla ricerca stessa in quest’ambito. Ne risulta un album legato a doppio filo con la letteratura sull’argomento e dunque intrinsecamente sci-fi, una prova che con l’intelligenza artificiale ha giocato a livello di fascinazione ma anche sotto un profilo meramente compositivo.

Il duo berlinese di Jan St. Werner e Andi Toma, si avvicina alla musica elettronica con una curiosità inesauribile e un’ingegnosità senza pari. Operando nella loro orbita unica all’interno dell’ecosistema nebuloso della musica dance, le produzioni iper-dettagliate del duo sono inventive, rivoluzionarie ma possiedono sempre una gioiosa sperimentazione caratteristica. Un abbraccio senza genere di tecnologie all’avanguardia ha assicurato che ogni versione di Mouse on Mars suoni straordinariamente moderna, un fatto reso ancora più notevole quando si riflette sui 25 anni di musica del duo

Il nuovo album porta il fascino di Toma e Werner per la tecnologia e l’esplorazione non dogmatica ad un ulteriore salto di qualità. Collaborando con lo scrittore e studioso Louis Chude-Sokei, un collettivo di programmatori di computer e un collaboratore / percussionista di lunga data di Mouse On Mars, Dodo Nkishi, il duo esplora l’intelligenza artificiale sia come struttura narrativa che come strumento compositivo, evocando il loro lavoro più esplicitamente fantascientifico fino ad oggi.

Il lavoro compila alcune delle musiche più immediate e avvincenti nel vasto catalogo del combo tedesco. Emergendo da una melma primordiale di bassi rotolanti e elettronica vibrante, poliritmi ipnotici e sintetizzatori pulsanti spingono l’ascoltatore attraverso la distesa del disco.

Nascosta nelle produzioni iper-dettagliate del duo c’è una sorta di meta-narrativa. Lavorando con il collettivo di tecnologia AI Birds on Mars e gli ex programmatori di Soundcloud, Ranny Keddo e Derrek Kindle, i nostri hanno cooperato alla creazione di software su misura in grado di modellare il parlato. Quello che sembra essere Louis Chude-Sokei che racconta la storia è in realtà l’IA che parla. Testo e voce di Chude-Sokei e del DJ / produttore Yağmur Uçkunkaya sono stati inseriti nel software come modello, consentendo a Toma e Werner di controllare parametri come velocità o umore, creando così una sorta di strumento vocale che potevano controllare e suonare come se fosse un sintetizzatore. La narrazione dell’album è letteralmente rispecchiata nella musica: il suono di un’intelligenza artificiale che cresce, impara e parla. L’artwork è stato fornito dall’inventore del linguaggio di computer grafica Processing, Casey Reas, un’ulteriore esplorazione dell’applicazione della tecnologia nel contesto dell’arte.

Che dire, un bel disco che conferma i Mouse on Mars tra i pochissimi attori elettronici che sono riusciti a trasformare le idee teoriche in musica assolutamente godibile!!!


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