MOGWAI: “As The Love Continues” cover albumI Mogwai pubblicano “As The Love Continues”, il loro decimo album in studio, uscito sulla personale Rock Action il 19 febbraio, a ben 25 anni dalla pubblicazione del loro singolo di debutto “Tuner/Lower”.

Previste negli Stati Uniti, le registrazioni del disco si sono svolte – causa pandemia – nel Worcestershire ad inizio 2020 con Dave Fridmann – di nuovo al lavoro con la post-rock band – in collegamento dall’altra parte dell’oceano. Due gli ospiti presenti in tracklist, e sono entrambe presenze di peso: Atticus Ross – ovvero il collaboratore fisso di Trent Reznor per tutte le colonne sonore, nonché membro dei Nine Inch Nails (presente nel brano “Midnight Flit”) e il potente sassofonista classe ’75 Colin Stetson (“Pat Stains”).

“As The Love Continues” segue a tre anni di distanza “Every Country’s Sun” (2017) e a sei “Rave Tapes” (2014). Nel frattempo la band ha pubblicato una retrospettiva sulla carriera intitolata “Central Belters” e collaborato con il regista Mark Cousins per la colonna sonora del documentario “Atomic”. Quest’anno i nostri hanno pubblicato la colonna sonora per la serie originale “SkyZeroZeroZero”, disponibile per la prima settimana esclusivamente su Bandcamp pagando quel che si può (PWYC), con la metà del ricavato destinato a Help Musicians e a NHS Charities.

Il leader dei Mogwai, Stuart Braithwaite, afferma che spera che il nuovo album della sua band possa portarti in un posto diverso da quello in cui ti trovi, ‘a meno che tu non sia davvero in un luogo incredibile e allora perché stai ascoltando musica strana come questa?’.

Sono numeri importanti quelli dei Mogwai, 10 dischi pubblicati (non si contano raccolte di singoli e greatest hits) e 25 anni di presenza sul mercato. Anche la partecipazione del produttore è fattore da non trascurare, ricordate il suo cotributo nel seminale “Come on Die Young”, oltre che, come già detto, nel penultimo lavoro. È chiaro come il loro post-rock, viscerale, potente, ma melodico, non risulta essere più al passo con i tempi odierni, ma sono sempre bravi a tirar fuori brani di spessore, ricalibrando le dinamiche strumentali.

Il calore che emana dai solchi è la caratteristica principale che si percepisce dalla nuova fatica dei quattro scozzesi, che ci conduce in territori ricchi di sentimento, emozionali. Ovviamente gli episodi presenti difficilmente costituiranno una sorpresa per i fan di vecchia data, eppure ad ascolti attenti si rivelano dettagli che faranno sicuramente piacere.

Prendete “To the Bin My Friend, Tonight We Vacate Earth”, pur nel suo maestoso incedere iniziale ha un tocco che riesce a scaldare il cuore, mentre “Here We, Here We, Here We Go Forever” si colora di radici celtiche e “Grammy Ceiling” è un pezzo noise caratterizzato da inventiva e grande vivacità. Le vere sorprese si rivelano nelle lente propagazioni luminose elettroniche di “Dry Fantasy”, nello shoegaze-pop di “Ritchie Sacramento” in cui Braithwaite non ha mai toccato momenti vocali di così intima espressione. Ma è durante la collaborazione con Ross in “Midnight Flit”, pezzo di connotazione cinematica, che si raggiunge il momento più alto del lavoro. Le chitarre e gli archi si sfidano in un brano vertiginoso. Anche “Pat Stains”, con la presenza di Stetson, è una traccia da ricordare, grazie al sax concitato che arricchisce il lento incedere.

Nonostante gli anni i nostri non hanno perso quella spontaneità e quella carica emotiva che sempre hanno caratterizzato la loro musica. Che possano conservarsi così ancora a lungo!!!


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