È tutto un fiorire, ormai da anni, di ritorni sulla scena di vecchi musicisti legati grossomodo al folk. Basti pensare a Roy Harper, Shirley Collins, Gary Higgins e ultimo in ordine di citazione il protagonista di questa uscita, Michael Chapman.
“True North” è il nuovo capolavoro di Michael, seguito dell’acclamato “50”, uscito all’inizio del 2017 per la sempre attenta Paradise of Bachelors. Chapman è uno dei più autorevoli autori folk inglesi degli ultimi cinquanta anni, capace di uno stile inconfondibile che incorpora elementi di blues e progressive.
Con “True North” il nostro ha raggiunto una maturità compositiva e tecnica impressionanti, in cui i tratti distintivi del suo stile compositivo e lirico non vengono mai meno, neanche dopo mezzo secolo di onorata carriera. Anzi, sembra che il caro menestrello dello Yorkshire migliori con il passare del tempo rendendo sempre più luminosa la sua stella.
La band di Michael Chapman comprende ancora una volta il fido Steve Gunn alla produzione e alla chitarra, Bridget St. John come voce solista e di accompagnamento, Sarah Smout al violoncello e il leggendario BJ Cole alla pedal steel (già con John Cale, Scott Walker, Elton John, Terry Allen, Felt e Björk).
Al momento della pubblicazione di “True North” il buon Michael compirà 78 anni, di cui oltre 50 spesi registrando dischi e suonando dal vivo ovunque.
La nuova fatica è un disco intimo in cui si avverte la stanchezza della voce e che mette in mostra, nella copertina, immagini dell’Inghilterra degli anni sessanta con le strade grigie ed intrise di pioggia. Sembra anche un album in cui la parte musicale pare semplice ed arrangiata in modo spartano, ma invece c’è sotto un gran lavoro in sede di produzione che si può avvertire nella preziosità di certi tocchi strumentali, pieni di abilità e finezza.
C’è un brano che mi preme sottolineare, il conclusivo “Bon ton roolay” che mostra la capacità di condensare in tre minuti diversi stili tradizionali dal folk britannico a quello americano, attraversando il country, il cajun e il vaudeville.
Non mancatelo, porterete a casa un condensato di canzoni d’autore!!!


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