Che splendida scoperta furono i Mavericks, in un periodo in cui gli ascoltatori erano in tutte altre faccende affaccendati, loro pubblicavano un album, “From hell to paradise”, un piccolo gioiello di splendide canzoni dotate di melodie difficili da dimenticare, magnifici arrangiamenti e una voce, quella del leader Raul Malo, di grande estensione e caratterizzata da una precisa identità. Con la sola forza delle proprie idee riuscirono a raggiungere le classifiche sia nazionali che internazionali, in un momento in cui dominava il grunge e da lì poco ci sarebbe stato il ciclone brit-pop. All’inizio del nuovo millennio si sciolsero per tornare assieme una decina di anni dopo nel 2013 pubblicando “In time”. Hanno poi continuato, forse per la forte richiesta delle le loro esibizioni, raggiungendo ancora una notevole popolarità.
I Mavericks festeggiano 30 anni di carriera da primi della classe della scena country rock americana con un album di cover incredibile. “Play The Hits” è l’omaggio della band di Raul Malo ai classici che hanno influenzato il loro modo di scrivere e suonare. Nel disco sono presenti tra gli altri classici reinterpretati di Elvis, Bruce Springsteen, Patsy Cline, Marvin Gaye e Willie Nelson. Il gruppo della Florida è maestro riconosciuto del country-latino-rock’n’roll, stelle della scena rock americana e presenti nelle classifiche country fin dal loro esordio alla fine degli anni ’80, grazie ad hit come “What a Crying Shame” e “All You Ever Do is Bring Me Down”. Il nuovo album nasce dal desiderio di omaggiare i maestri che hanno spinto i Mavericks a diventare musicisti, ma anche ringraziare il pubblico dei loro live che già conosceva l’impatto di alcune di queste perle. “Come musicisti – racconta Raul Malo – ascoltiamo sempre la musica degli altri per trarne ispirazione, confrontarci e dirci che un giorno le registreremo anche noi”.
Partiamo subito da uno dei momenti salienti del disco, cioè “Before the next teardrop falls”, resa famosa dall’interpretazione di Freddy Fender, è qui suonata in modo magistrale. La fisarmonica accompagna una malinconica ballata che regge ancora il tempo nonostante sia un pezzo scritto tanti anni fa. L’apertura è affidata a “Swingin’”, scritta da John Anderson nel 1983. I nostri ne danno una versione elettrica e diretta con la voce di Malo che spadroneggia. Bello anche il classico “Are you sure Hank done this way” di Waylon Jennings, scritto in onore di Hank Williams. I Mavericks la propongono in maniera piuttosto differente e fortemente personalizzata, una versione up tempo sostenuta con il riff che ritorna di continuo.
Una resa country subisce “Hungry heart” di Bruce Springsteen e devo affermare che mi sembra particolarmente riuscita. La fisarmonica ancora sugli scudi, il ritmo di fondo e la voce del leader fanno si che si possa godere a fondo questo brano. Non manca una traccia di King Elvis, si tratta di “Don’t be cruel”. Gli arrangiamenti riportano agli anni cinquanta, così come il feeling, veramente sontuosa.
Sono rimasto molto soddisfatto dall’ascolto di questo lavoro, ho trovato veramente tutto quello che si può loro chiedere, ritmo, melodie, grandi brani e l’inimitabile voce di Raul Malo. Promossi a pieni voti!!!


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