Mark Renner è originario del Maryland, ma i suoi gusti musicali si rifanno alla musica indie esportata dalla Gran Bretagna tra la fine degli anni ’70 e l’inizio della decade successiva. La sua devozione si rivolge alla wave ed all’elettronica di personaggi quali John Foxx, Bill Nelson, The Associates e persino alla Yellow Magic Orchestra.
Le liriche erano ispirate ad Herman Hesse e a Van Morrison. Pubblicò due album rispettivamente nel 1986 e 1988 – “All Walks Of This Life” e “Painter’s Joy” – ed ora un antologico di 21 brani che riporta alla luce numerose rarità concepite a cavallo tra il periodo 1982 e 1990.
Erano dischi che mostravano una grande varietà stilistica, tra le sonorità ambient alla Brian Eno e Harold Budd e le saturazioni dream pop dei Cocteau Twins.
La RVNG attua il solito metodo retrospettivo e fa uscire “Few traces” che condensa in un’oretta circa tutto quello che il nostro ha pubblicato partendo dal 7” d’esordio del 1984.
Mark Renner è uno dei tanti nomi dimenticati che l’etichetta di Matt Werth ha recuperato per mettere la sua arte a disposizione di più ascoltatori possibili.
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