Nel 1978, la grande percussionista danese Marilyn Mazur fondò la coraggiosa e innovativa Primi Band, un ensemble di teatro musicale tutto al femminile che attingeva da un profondo pozzo di energia primordiale e audacia sperimentale.
Quattro decenni dopo, Mazur dà nuova vita a quegli elementi fondativi in un modo nuovo e avventuroso con Shamania, progetto che riunisce dieci delle più inventive e rispettate musiciste scandinave. “New Secret” apre l’album con il canto insistente e ritmico di un’invocazione. Il pezzo ciclico è costruito su uno degli elementi fondamentali che Mazur ha portato avanti dalla Primi Band, che lei chiama “Primi ostinatos”. Queste piccole e ripetute unità sonore sono state ispirate dai compositori minimalisti degli anni ’70, pionieri rivoluzionari come Philip Glass, Mike Oldfield e Steve Reich. Mazur si aggiunge a questo elenco, infondendo a queste ripetizioni uno slancio più vigoroso, coi suoi impulsi ritmici in conflitto con le composizioni intrinsecamente statiche dei minimalisti.
Anche “Rytmeritual” e la successiva “Kalimbaprimis” sono costituite da questi ostinatos, in questo caso due variazioni della stessa melodia. Entrambi i brani rivelano l’assorbimento e la reinterpretazione profondamente personale di Marilyn di diverse culture e tradizioni musicali, infatti troviamo rimandi al gamelan indonesiano e alle tradizioni popolari africane.
La nostra insiste sul fatto che questi accenti etnici sono involontari, risultato naturale dai suoi gusti senza confini piuttosto che da qualsiasi tentativo guidato di contaminazione con la world music.


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