LINGUA IGNOTA – ‘Sinner Get Ready’ cover albumNon sorprende che oltre al tag ‘experimental’, sulla pagina Bandcamp del nuovo album di Lingua Ignota, “Sinner Get Ready”, uscito il 6 agosto su Sargent House, compaia il tag ‘retribution’: ‘castigo’ e ‘vendetta’ sono da sempre temi portanti nel lavoro della polistrumentista, performance artist e interprete di Providence, Kristin Hayter. Due anni fa il suo fortunato album “Caligula”, non a caso, ricorreva a un tonante, apocalittico mix di industrial, noise e opera per raccontare il trauma dell’abuso e una lacerante ricerca di giustizia.

Il nuovo lavoro si propone come un parziale superamento dell’estetica del passato, utilizzando strumentazioni tradizionali della regione degli Appalachi per esplorare i presupposti e le derive del ‘timore di Dio’ nelle zone rurali della Pennsylvania, dove il disco è stato in gran parte concepito. Ad aiutare Hayter nel processo sono stati il fidato produttore Seth Manchester, il compositore e polistrumentista Ryan Seaton e J. Mamana al banjo. Ad anticipare l’album è l’oscura ballata al piano “Pennsylvania Furnace”, singolo accompagnato da un video interamente realizzato dalla stessa Kristin.

In “Caligula” del 2019, la sua visione ha raggiunto vette straordinarie. Abbaglianti suoni classici e operistici si fondevano con rumore abrasivo e industriale, mentre l’album esplorava la violenza, la misoginia e l’abuso di potere, usando l’imperatore romano del titolo come metafora centrale. Ascolto grandioso, dettagliato e, a volte, seriamente difficile, è stato un lavoro intenso, ma esaltante, che le è valso una fervente fanbase. Con “Sinner Get Ready”, Kristin ha sviluppato un nuovo e intrigante capitolo di Lingua Ignota.

Mentre “Caligula” era ricco di grandezza e pesante per la durezza, la nuova opera è radicata nella musica tradizionale americana. Ispirata in parte dalla nuova casa della Hayter nella Pennsylvania rurale – descritta come un luogo ‘severo’ e ‘derelitto’, dove l’influenza di una forma particolarmente austera di cristianesimo aleggia nell’aria – l’album utilizza anche strumenti tradizionali; ci sono campane, strumenti a fiato e persino un banjo. L’obiettivo della nostra era creare dissonanza, decadimento e abrasività usando questi strumenti – e così facendo cattura l’atmosfera inquietante della sua località. Ma ovviamente, trattandosi di Lingua Ignota, ci sono molti livelli nella tavolozza sonora, con cenni all’avanguardia e alle composizioni moderne. La sua voce è un punto focale e vira da severa a sbalorditiva – dagli ululati e le grida angosciati di “I Who Bend The Tall Grasses”, alle armonie a più voci che mettono in risalto la gloria della sua vocalità imponente e ricca.

È ancora presente un senso di disagio profondo e reale. Si intrecciano le esperienze personali di dolore con i temi dell’album, che sono incentrati principalmente sulla religione specifica della località della Pennsylvania, dall’Amish Country alla comunità religiosa del XVIII secolo, Ephrata Cloister. Il sangue di Gesù è uno dei principali motivi lirici, mentre “The Sacred Linament Of Judgment” include un campione dell’evangelista caduto in disgrazia, Jimmy Swaggart, che implora perdono. C’è un’atmosfera cinematografica e narrativa, e potrebbe anche essere la colonna sonora di un film horror popolare con le vibrazioni di “Midsommar” e “The Wicker Man”, ma ambientato nella Pennsylvania rurale.

Un lavoro inquietante, intricato, ma meravigliosamente complesso, “Sinner Get Ready” non è categorizzabile – è ancora immediatamente riconoscibile come Lingua Ignota mentre riesce in qualche modo a suonare come niente che si sia mai sentito prima!!!


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