“Last Desert” è il nuovo album del chitarrista Liberty Ellman che segue “Radiate” del 2015, acclamato da critica e pubblico: il successo di quest’album lo ha aiutato ad ottenere il primo posto della prestigiosa classifica del Downbeat Critics Poll del 2016 nella categoria Rising Star Guitarist e ad essere ritenuto dal Jazz Times uno dei quattro migliori chitarristi dell’anno, insieme a Bill Frisell, John Scofield e Julian Lage.
Ellman è già ben noto per essere uno dei membri della band del leggendario Henry Threadgill da quasi 20 anni. Il suo stile chitarristico assolutamente non ortodosso è anche la chiave delle sue recenti collaborazioni con vari gruppi come gli Snowy Egret di Myra Melford, Village Rhythm e Universal Jazz di Joe Lovano ed il quartetto di JD Allen.
“Last Desert” è solo il quinto album di Liberty come leader in 25 anni di carriera (il quarto per casa Pi) ed è ispirato ad una corsa podistica che si tiene in Antartico, ultima tappa di una serie di ultra-maratone per un totale di 250 km in sette giorni chiamata “4 Deserts” che si svolge in alcuni degli ambienti più difficili dell’intero pianeta ed oltre all’Antartico si corre nei deserti di Atacama in Cile, del Gobi in Cina e del Sahara in Egitto.
Il disco celebra la giustapposizione tra l’austera bellezza del paesaggio e la faticosissima natura dell’evento e, come, spiega Ellman «c’è qualcosa di profondo nell’idea di questi atleti di competere negli ambienti più ostili della terra. In qualche modo questo evento mi dà speranza: la specie umana ha bisogno di persone con quel livello di tenacia per aprire la strada verso il futuro».
La formazione di questo interessante lavoro non è cambiata rispetto al precedente “Radiate” e vede il chitarrista in un super-sestetto affiancato da Steve Lehman (sax alto), Jonathan Finlayson (tromba), Jose Davila (tuba), Stephan Crump (basso) e Damion Reid (batteria).


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