La multistrumentista e compositrice Julie Carpenter si laurea alla University of North Texas, uno dei più prestigiosi college musicali degli States. Dall’inizio del millennio la Carpenter è presente in numerose pubblicazioni sia come violinista che come violoncellista. Tra le sue collaborazioni più illustri troviamo quelle con Eels, The Starvations, Gropius e The Brian Jonestown Massacre.
Come Less Bells pubblica il suo primo album solista, dove si esprime con un linguaggio completamente suo. Si rifugia nella solitudine del deserto per lasciare che la musica nasca in simbiosi con l’ambiente esterno. Il risultato è un disco estremamente narrativo e dilatato, come fosse musica per immagini, genere in cui la Carpenter si è già ampiamente cimentata. Si scorge la lunga ombra del Warren Ellis compositore di colonne sonore in compagnia di Nick Cave, anche se in chiaro. Le atmosfere della Carpenter non raggiungono mai la ruggine e la polvere tipiche dei lavori di Ellis. Sul versante della strumentazione elettronica, la Carpenter sceglie synth modulari e Optigan che le consentono di trasformare le sue composizioni, nate per archi, in movimenti lunghi e scarni. Insieme a Julie Carpenter, a dar una voce al suo deserto troviamo Dain Luscombe (the Drones), Leah Harmon, Rachel Smith e Kenneth James Gibson.
Il disco esce per la Kranky Records di Chicago, e ne riflette a pieno gli stilemi che l’hanno sempre contraddistinta.


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