L’etichetta fu fondata a Bruxelles nel 1980 da Annik Honoré, Michel Duvall e Benoît Hennebert, ma sono stati alcuni avvenimenti occorsi in Inghilterra nel 1979 ad innescare una serie di eventi che hanno propiziato la nascita di Les Disques Du Crépuscule.
Durante quell’anno Annik Honoré (1957-2014) si trovava a Londra per uno stage all’ambasciata belga, era la corrispondente del periodico culturale “En Attendant” e collaborava con Michel Duvall alla stesura del programma per il Plan K, neonata location per eventi e concerti ricavata da un’ex raffineria a Bruxelles. Grande appassionata di musica, già nel 1973 aveva visto i Rolling Stones a Bruxelles alla Forest National Arena e nel 1976 Patty Smith, Stranglers e Bowie a Londra. Non stupisce di trovarla nell’agosto del 1979 al Nashville Rooms di Londra tra il pubblico dei Joy Division che avevano appena pubblicato il loro meraviglioso “Unknown Pleasure” per la Factory Records di Tony Wilson. Come inviata del periodico culturale per cui scriveva ottiene di intervistare il gruppo, e così incontra Ian Curtis a cui si legherà in un intenso rapporto di amicizia. Tutto succede rapidamente e, per la loro prima esibizione fuori dal Regno Unito, troviamo i Joy Division in concerto al Plan K già il 16 di ottobre di quell’incredibile 1979 in una serata memorabile, in compagnia addirittura di William S. Burroughs…
Da questo momento il Plan K diventa il punto d’ingresso nell’Europa continentale per le tournée di gruppi della Factory e in generale delle band facenti parte del panorama post-punk inglese, realtà che qui sarà battezzata cold wave. Troviamo tra gli altri Echo & the Bunnymen, The Human League, Orange Juice, Josef K, Scritti Politti, James White, Tuxedomoon, Bauhaus, The Slits, Birthday Party.
Nei primi mesi del 1980 nasce l’idea di creare una vera e propria etichetta, e Annik propone il nome decadente ed affascinante “Les Disques Du Crépuscule”, conosciuta anche semplicemente come “Twilight”, traduzione inglese di crepuscolo. Contestualmente viene fondata dai tre creatori dei dischi del crepuscolo anche la Factory Benelux che si occupa di stampare per l’Europa alcuni titoli della Factory Records secondo gli accordi intercorsi con Tony Wilson, patron eccentrico e democratico dell’etichetta di Manchester che, come tramanda la leggenda, siglò col sangue il contratto con i Joy Division.
La prima pubblicazione di “Les Disques Du Crépuscule” è una cassetta confezionata in un astuccio in PVC con libretto, alcune copie hanno l’etichetta blu, altre includono un badge, altre ancora hanno schede tecniche su come ascoltare la tape con o senza interviste (di Brian Eno e Jeanne Moreau). Per dire che la realizzazione e la grafica hanno una grande importanza, infatti se Annik e Michel sono giornalisti, Benoît è un grafico/designer che dimostrerà grande talento.
La tape si intitola “From Brussel With Love” ed esce col numero di catalogo TWI007, in omaggio all’agente 007 più famoso al mondo, personaggio che Michel Duvall ama moltissimo.
Leggendo la schiera di artisti presentati nella tape si scorgono essenzialmente due linee guida: una guarda al panorama cold wave, troviamo John Foxx, A Certain Ratio, Martin Hannett, The Names, Repetition, Dome, e l’altra mira all’avanguardia minimalista, come testimoniato dalla presenza di Michael Nyman, Gavin Bryars, Harold Budd. Se metaforicamente consideriamo questi due panorami come i confini di un unico territorio, le strade che li collegano passano per realtà come Durutti Column e Thomas Dolby, artisti che amano esplorare ambiti sperimentali.
Nel primo anno di vita l’etichetta pubblica alcuni singoli in 12 o 7 pollici, di brani di Cabaret Voltaire, Josef K, Tuxedomoon, Soft Verdict (ai tempi, nome d’arte di Wim Mertens), musicisti che confluiranno nelle successive compilations “The Fruit Of Original Sin” (1981) e “Ghosts of Christmas Past” (1981).
Altra peculiarità di queste prime releases è che troviamo tracce contenenti interviste a personaggi iconici, oltre ai già citati Brian Eno e Jeanne Moreau abbiamo registrazioni di William S. Burrough e Margurite Duras.
Tra il 1982 e il 1984 la realtà Crépuscule mantiene stretti legami con la Factory, e mette in opera altre due labels, una in UK, Operation Twilight, e una in Giappone, Crépuscule au Japon.
Nel 1985 Annik Honoré si ritira dal suo operato in ambito musicale e da quel momento lavora presso il Dipartimento della Ricerca e Innovazione presso la Commissione Europea a Bruxelles.
Nel 1987 l’etichetta belga inizia una collaborazione con LTM, Les Temps Modernes, label creata nel 1983 da James Nice ad Edimburgo che in quel periodo sposta la propria sede a Bruxelles.
Ai suoi esordi LTM pubblicò gruppi come Section 25, The Happy Family e Crispy Ambulance, e dai ‘90 condivide alcuni artisti dei dischi del crepuscolo quali Tuxedomoon, Josef K. Sempre in questi anni, LTM ristampa titoli della Factory, che nel 1997 finisce in bancarotta, e dei Disques du Crépuscule, che subisce il cattivo momento dell’etichetta di Manchester che ne ha propiziato la nascita.
Nel 2006, dopo le varie vicissitudini che hanno coinvolto Les Disques Du Crépuscule /Factory Benelux dalla metà degli anni ’90 in poi, Michel Duvall cessa il suo operato in questa sede e solo nel 2013 l’etichetta risorge proprio nelle mani di James Nice della LTM, che pubblica nuovamente tutta la parte più interessante dei cataloghi Factory, Factory Benelux e Disques Du Crépuscule cioè quella dei loro primi anni di attività che comprende una lunga serie di titoli rimasti fuori dal mercato a lungo.
Nel nuovo millennio LTM inaugura anche un nuovo panorama di produzioni che ha il merito di riportare all’attenzione del pubblico le registrazioni degli artisti dada, surrealisti, futuristi e delle altre avanguardie dell’inizio del secolo passato, tra gli altri, Tristan Tzara, Marcel Duchamp, André Breton e Antonin Artaud…
L’etichetta pubblica anche autori del Novecento appartenenti all’ambito colto, in particolare lavori selezionati del Groupe des Six, ovvero Auric, Durey, Honegger, Milhaud, Poulenc, Tailleferre, che seguendo le intuizioni di Satie, anch’esso pubblicato da LTM, reagiscono dall’inizio del 1900 al wagnerismo e all’impressionismo che erano le correnti musicali consonanti all’establishment.
Del 2016 è la compilation “Ni d’Eve, Ni d’Adam” che vede il riavvicinamento tra Michel Duvall e James Nice che, ripercorrendo i percorsi iniziali, propongono una selezione in cui troviamo vecchie conoscenze, Durutti Column (che con “Detail for Annik” omaggiano la Honoré a due anni dalla scomparsa), Blaine L. Reininger, 23 Skidoo, e nuovi importanti artisti come Pascal Comelade.
Una vera e propria saga intricata quella di Les Disques du Crépuscule che s’intreccia in modo determinante con le altre realtà descritte sommariamente in quest’articolo.
Di seguito, i links di alcuni album degli artisti più rappresentativi dei dischi crepuscolari, lista che permette di valutare l’eterogeneità delle proposte che spazia dalla cold wave al pop più raffinato, dall’avanguardia al jazz, per non dire del rap/hiphop…







 

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