JANE WEAVER: “Flock” cover albumMolto attiva in questi ultimi anni, Jane ha dato alle stampe il suo nuovo disco dal titolo “Flock”, forse il più pop della sua ormai ventennale carriera. Troppo acuta per far parte di un branco, la Weaver ha sempre sistemato la sua bancarella ai margini del falò pop. Questo posizionamento, sia per fortuna che per giudizio, ha significato che il suo sguardo non è mai stato eccessivamente bruciato o accecato dallo sguardo empio dell’industria e consente alla sua musica di mantenere un malvagio senso della prospettiva e leggerezza del tatto. Detto questo, sintonizzarsi completamente su brani come “Lux” e “Sunset Dreams” e il glorioso bopper, “Solarised”, può causare giramenti di testa. “Flock” alza ulteriormente il livello, ma sembra rappresentare un’abile inversione del suo approccio precedente – dove una volta screziava elementi pop all’interno dei suoi arazzi psichedelici, ora scrive canzoni pop circondate da strati di rumore allucinogeno.

È impossibile essere altro che affascinati da questo disco. Lo si può programmare a qualsiasi ora della giornata e non ti stancheresti mai di ascoltarlo, forse perché Jane è una della vecchia guardia per cui conta ancora saper scrivere una canzone. Come si possa rimanere fermi mentre si ascolta un singolo esplosivo come “The Revolution Of Super Visions” o “Stages of Phases” è un mistero. Ogni traccia sembra una nuova prospettiva confortante e fruttuosa, come se Jane ci stesse mostrando una stanza arredata in modo diverso piena di nick-nack e caratteristiche scelte con cura. E questa casa che la nostra ha costruito è abbastanza robusta da consentire a brani così diversi nello spirito, come gli accattivanti “All The Things You Do” e “Pyramid Schemes”, di annidarsi l’uno contro l’altro senza troppi attriti.

Si avverte la volontà di concedersi a suoni più diretti e meno concettuali. Non vengono meno le caratteristiche cosmic-kraut e i richiami agli Stereolab, ma il tutto è riportato ad un approccio maggiormente comunicativo e melodico.

Emozionantemente senza pretese, gli argomenti vanno dall’esaurimento dei social media ai tropi folk horror, mentre la sua apertura melodica rende “Flock” un vero piacere. “The Revolution Of Super Visions” è una meravigliosa mossa di apertura, mentre il minimalista e piccante “Heartlow” guida la sua melodia di accompagnamento a due note nel profondo della mente subconscia.

“Stages Of Phases” si diverte con la sua elettronica leggera, concisa e giocosa, ma la title track “Flock” sembra piuttosto più complessa, piuttosto più allusiva. Alternando tra vibrante energia pop e determinata spensieratezza, il nuovo album di Jane Weaver illumina e si traveste in egual misura, un segno della totale fiducia del suo creatore.

Il finale super accattivante, “Solarised”, eleva ulteriormente il suo lavoro, il digitalismo finemente modellato conserva l’umanità del suo autore. Arioso e pieno di luce, è una conclusione rinfrescante di un album che illumina ad ogni svolta.

Alzando ulteriormente il suo gioco, Jane Weaver ha prodotto quello che potrebbe essere considerato il miglior progetto per la carriera. La parte migliore è, tuttavia, che la creatività elastica che guida “Flock” suggerisce che molto di più potrebbe accadere!!!


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