JAIMEE HARRIS – ‘Boomerang Town’ cover albumIl debutto di Jaimee Harris nel 2018, “Red Rescue”, ruggiva di energia rock, ferocemente onesto e snervante con un’intensità graffiante sottostante.

Il seguito, “Boomerang Town”, taglia ugualmente vicino all’osso, ma la nativa dell’area di Austin trova il proprio potere più nelle narrazioni profondamente poetiche che nel supporto. Caso in questione: l’apertura della title track di sette minuti che brucia con una familiare futilità di fuga da una piccola città.

Nata in Texas, in un paesino vicino a Waco, la nostra ha recentemente compiuto 30 anni, un traguardo che l’ha portata a riflettere sul proprio percorso fino ad oggi, in particolare su come la sua città natale, la sua crescita e le sue radici familiari abbiano plasmato ciò che è. È un background familiare segnato dal suicidio del nonno paterno, dall’ideazione del suicidio e dalla dipendenza; lei stessa è in fase di recupero, e la morte e la perdita incombono sul suo ciclo di canzoni, mentre esplora i fragili legami che la legano sullo sfondo della natura mutevole e spesso preoccupante dell’attuale panorama politico e sociale americano, oltre a rivalutare il proprio legame con la fede.

Anche se i temi del disco toccano vene simili per Harris (dipendenza, perdita e desiderio irrequieto), la cantautrice trova una verità toccante nell’appoggiarsi ad archi più guidati dal personaggio che alle crisi personali, anche se le composizioni bruciano ancora con le rivelazioni di lavoro di una pesante introspezione.

Il lato A pesa duramente con la forza amara e le linee brillanti di “On the Surface”, l’oscura disillusione della ballata ispirata a Sam’s Town Point “Sam’s” e l’allegoria dell’alcolismo “The Fair and Dark Haired Lad”, bruciata dal violino di Michele Gazich.

Il doloroso “How Could You Be Gone”, scritto insieme alla compagna di Harris, Mary Gauthier, indugia nella perdita del mentore di lunga data Jimmy LaFave.

Il retro si azzera con la bella strimpellata leggera di “Good Morning, My Love”, smentendo la tensione tra promessa e dubbio, e il tocco struggente di “Like You”.

Anche nella propria forma più gentile, Harris colpisce in modo devastante. Il ricordo ossessivo della morte di un giovane compagno di classe in “Fall (Devin’s Song)” e la speranza svenuta di “Love is Gonna Come Again” stabiliscono il ritmo di chiusura ottimista di “Missing Someone”, lasciando fluire la propria estensione vocale dopo aver calpestato le acque profonde.

“Boomerang Town” raggiunge nuove vette per Harris!!!


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