Questo uomo continua ad affascinarmi, come fece fin dal primo incontro avuto con la sua musica, ormai trentacinque anni fa. Non ha mai deviato dalla retta via, pur non offrendoci sempre lo stesso stile musicale.
Gathered è il nuovo album del musicista/istituzione di Tucson, ricco di collaborazioni ed esperimenti. Una breve cronistoria dello stesso Howe Gelb ci rende partecipi della genesi del progetto.” Questo è quello che ho raccolto; un gustoso momento a Cordova, in Spagna nella grande ospitalità di Fernando Vacas dove gli zingari hanno incontrato i loro fratelli di Tucson e il vecchio Matt Ward ha offerto in sacrificio la sua resa di una gemma di Leonard Cohen. Poi c’è stato un sogno a Parigi con la meravigliosa Anna Karina che impreziosisce la rigogliosa produzione della versione di David Aron-Brunetiére di “Not The End Of The World”. C’è stata anche una lunga sosta a Dublino dove i Lost Brothers hanno gentilmente offerto del tempo in studio per far provare a questo stanco viaggiatore a stare sveglio con strimpellate e chiacchierate. Il brillante produttore olandese JB Meijers ha offerto un’elegante costruzione di arrangiamenti finemente scritti ispirandosi all’ incantevole Karina un pomeriggio fuori Amsterdam. Un’altra volta, Frank Birch Pontippidan ci ha permesso di trattenerci a Copenhagen con diverse canzoni che gareggiavano per esistere. Poi è arrivato il tesoro appassionato di Danimarca Kira Skov ad aggiungere il suo tocco morbido a uno schizzo sonoro completato a Tucson. Un altro giorno a Tucson ha generato il delizioso trillo della quindicenne Talula nel classico “Moon River”. E alla fine, la grazia angelica di Pieta Brown, che ha insistito perché tanti di questi testi assortiti diventassero vere canzoni, ha accarezzato la wedding song scritta per il figlio di Rainer”.
Un album che può essere visto come parte della trilogia dei “Future standards”, con la sua musica che trasuda di jazz, blues e pare essere eseguita in localacci pieni di fumo, con le poltrone intrise di sporcizia e completamente lise, un mondo decadente e marginale che fu cantato e suonato da maestri del genere quali Billie Holiday, Chet Baker e Leonard Cohen. Se al tutto aggiungiamo ettolitri di whiskey ecco materializzarsi la vera figura di riferimento, cioè il Tom Waits pre- “Swodfishtrombones”.
Ci sono tanti piccoli dettagli da scoprire ed assaporare lentamente, come uno stagionato whiskey torbato di produzione scozzese. La classe da storyteller ancora una volta viene a galla, perché Gelb nella vita non ha fatto altro che scrivere canzoni, grandi canzoni!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *