Gli Hot Snakes si sono formati nel 2000, cui è seguita l’uscita del loro primo disco, “Automatic Midnight”. Erano John Reis (Rocket from the Crypt/Drive Like Jehu), Jason Kourkounis (Bardo Pond), Rick Froberg (Drive Like Jehu) e Gar Wood. Il loro sound è diretto, scarno e rock, pur mantenendo quel denso, turbolento e precoce carattere dei precedenti lavori di ciascun membro. Quell’anno, gli Hot Snakes hanno trovato il loro suono e si sono stabiliti come principali e trascinanti signori della guerra.
Hanno fatto seguito un paio di grandi album – “Suicide Invoice”, 2002, con il batterista Jason Kourkounis, e “Audit in Progress”, del 2004, con alla batteria Mario Rubalcaba (Earthless) – che hanno fatto conoscere la band a una schiera di fan molto più vasta. Ma è qui che la band è incappata in una spirale di crisi punk, che ha portato alla fine delle esibizioni nel 2005.
Nel 2011 però, gli Hot Snakes sono tornati a sorpresa per partecipare a diversi festival. E dopo 6 anni di discussioni sul nuovo materiale,sono ritornati in studio per registrare “Jericho Sirens”.
Musicalmente, “Jericho Sirens” incorpora i margini più estremi del sound degli Hot Snakes, rimanendo comunque fedele alle longeve influenze come Wipers, Dead Moon e Suicide, ben evidenti in brani come ‘Six Wave Hold-Down’, una delle prime ad essere scritte; altri elementi, come i ritornelli di ‘Jericho Sirens’ e ‘Psychoactive, rimandano a titani Hard rock come AC/DC e Ozzy Osbourne.


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