“Ho fatto un sogno su Lemmy”, così Matt Pike spiega l’ispirazione dietro al titolo del trionfale, ottavo album degli High on Fire “Electric Messiah”. Se c’è un paragone immediato tra gli High on Fire e i Motörhead di Lemmy è la longevità. Il 2018 vede la band celebrare 20 anni di tonante HEAVY METAL, con Pike (anche leader degli altrettanto tellurici Sleep!) seguito dai compagni in armi Jeff Matz (al basso) e Des Kensel (batteria). Lungo la strada la band ha creato e forgiato un’identità ben definita e caratteristica, fatta di riff torreggianti, pesantezza SLUDGE, DOOM, STONER e SWAMP, con una prorompente sezione ritmica, travolgenti assoli e testi che hanno conquistato fan di tutti i generi, non solo della comunità METAL. Rolling Stone, Pitchfork, il Chicago SunTimes e The Village Voice sono solo alcune tra le dozzine di pubblicazioni extra‐scena METAL che elogiano la grandezza degli High on Fire. “Electric Messiah” rappresenta l’evoluzione – devolution? – di Pike, Matz e Kensel. Non si può più negare la loro forte e decisiva presenza nel firmamento del METAL americano.


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