HHY & THE KAMPALA UNIT: “Lithium Blast” cover albumIniziata dal musicista e artista Jonathan Saldanha durante la sua residenza a Nyege Nyege, HHY & The Kampala Unit è un’esplorazione futuristica di un territorio fresco ma sommerso nella musica che mescola dub, techno, drumming tradizionale ed elementi di trance su passaggi cinematografici spettrali e snervanti. “Lithium Blast” è il prodotto di una sorta di supergruppo noto come HHY & The Kampala Unit, un’impresa portoghese-ugandese composta da Jonathan Saldanha di HHY & The Macumbas, la trombettista Florence Lugemwa e il percussionista Omutaba. Un mix incantevole di techno, dub, jazz e psichedelia, è l’ennesima fantastica uscita su Nyege Nyege Tapes.

Gli intoccabili Nyege Nyege Tapes danno vita e visioni psichedeliche della musica afro-latina techno-incontra-batteria tradizionale della band portoghese / ugandese HHY & The Kampala Unit, resa in un dub widescreen coinvolgente e con aspetto speciale della Kampala Prison Brass Band per uno dei più selvaggi, viaggi a ritmo di cuore in bocca del 2020.

Segue le modifiche del set “Camouflage Vector” di HHY & The Macumbas e gli esempi inventivi di lavori recenti di Metal Preyers, Villaelvin e Rian Treanor, con una suite cinematografica e attenta al corpo di 11 canzoni militanti, ma lussureggianti quali sicuramente si dimostrano. La capitale dell’Uganda, Kampala, è un vero epicentro della nuova musica innovativa dei giorni nostri.

Commettendo una sorta di musica trance futuristica e off-grid per i secoli, HHY e The Kampala Unit hanno stabilito una visione penetrante della cosmogonia a livello stradale, mappando intuitivamente le zone tra gli stili di batteria nativi, la techno e l’elettronica astrale in una straordinaria suite di carte stellari 4D dubwise. Guidato da ritmi antichi e criptati e da una sensualità avvincente, l’album fluisce dalla sua bolsa introduzione alla Kampala Prison Brass Band nella fanfara di “Bursting Thru The Gates”, per provare le rapide rocciose di “Mesh Intensifier” e inseguire la sequenza di “Fissure Core Fluid” con un potente senso di drammaticità e trazione magnetica da pista da ballo.

Frammenti di pizzo synth FM degli anni ’80 infrangibile con percussioni polimetriche oscillanti nella vasca doppia risciacquata “Catastrophism”, e ritmi a gambe di Gazelle sincronizzati con ampi sottotitoli e pad svettanti nella title track, ma è forse l’affascinante ricchezza elettronica di “Science of Dust” e l’ibrido familiare ma ultraterreno della tromba di Florence Lugemwa con morbidi sfondi ambient dancehall in “Shining Star” che lasceranno gli ascoltatori più sbalorditi e ipnotizzati dal suono sorprendentemente naturale ma iperreale di HHY & The Kampala Unit.

Disco di grande fascino, ora è da stabilire se rimarrà una cosa unica oppure sarà foriero di ulteriori sviluppi!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *