La Rogue Art è una etichetta discografica francese che propone jazz in un momento in cui gli stessi artisti rifiutano tale termine per descrivere la propria musica. C’è stato un tempo in cui il jazz fu una delle forme artistiche più rivoluzionarie che fossero mai apparse. Probabilmente oggi non è più così, ma il roster dell’etichetta parigina credo possa smentire quanto appena affermato. Incidono e producono per Rogue Art alcuni dei musicisti maggiormente creativi tra i quali mi piace ricordare Nicole Mitchell, William Parker, Matthew Shipp, Hamid Drake e tanti altri tutti accomunati dal piacere di essere sempre alla ricerca di nuovi percorsi.
Roscoe Mitchell e George Lewis si incontrarono a Chicago nel 1971 nel corso delle attività dell’allora giovane AACM.
A cinquant’anni di distanza ed entrambi con una grande storia alle spalle Mitchell e Lewis ci regalano un ultimo e stupefacente aggiornamento del concetto di musica creativa.
Registrato a Berlino nel 2018 “Voyage and Homecoming” vede i due maestri ancora una volta a confronto in un faccia a faccia con il sistema interattivo denominato Voyager, una sorta di pianista virtuoso e altamente computerizzato capace di interagire a tutto campo con il proverbiale linguaggio improvvisativo dei nostri che si fanno sentire al sax alto, soprano, sopranino e trombone.
È un viaggio verso i limiti della creazione musicale e un sentito ritorno a casa. Un album magnifico corredato da belle note di copertina a cura di Paul Steinbeck, autore del libro “Musica Creativa Nera”, storia dell’Art Ensemble of Chicago.


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