FLAMING LIPS- “American Head” cover album“American Head” è il sedicesimo album in studio dei Flaming Lips a solo un anno di distanza dal precedente “King’s Mouth”. Il disco è composto da 13 brani dalle atmosfere cinematografiche, prodotte dal collaboratore di lunga data Dave Fridmann e dai Lips. Tra questi troviamo “God and the Policeman”, che vede ai cori la superstar country Kasey Musgraves.

«Anche se i Flaming Lips sono originari dell’Oklahoma, non abbiamo mai pensato di essere una band AMERICANA. Crescendo in Oklahoma (avevo più o meno 6 o 7 anni) non sono mai stato influenzato, e non conoscevo musicisti del luogo. Ascoltavamo per lo più i Beatles e mia madre amava Tom Jones (parliamo degli anni ‘60)…solo dopo aver compiuto 10 o 11 anni, i miei fratelli più grandi iniziarono a conoscere qualche musicista della zona. Quindi…per la maggior parte della nostra vita musicale, abbiamo pensato a noi stessi come una band che veniva dalla ‘Terra’…non ci importava davvero da DOVE venivamo. Quindi per la prima volta nella nostra vita musicale iniziammo a pensare a noi stessi come “UNA BAND AMERICANA”… dicendo a noi stessi che sarebbe stata la nostra identità per la prossima avventura creativa. Diventammo un ensemble di 7 musicisti e iniziammo a sentire sempre più affinità con le band formate da tanti membri. Iniziammo a pensare a band stelle e strisce come The Grateful Dead e Parliament- Funkadelic e a come avremmo potuto abbracciare questa nuova idea. La musica e i brani contenuti in “AMERICAN HEAD” si basano su un sentimento. Un sentimento che penso si possa esprimere solo attraverso la musica e le canzoni. Durante la scrittura dell’album, stavamo cercando di NON ascoltarlo in quanto suono…ma di percepirlo. Il sacrificio della madre, l’intensità del padre, la follia del fratello, la ribellione della sorella…non riesco davvero a trovare le parole. Qualcosa cambia e gli altri (i tuoi fratelli e le tue sorelle, tua madre e tuo padre…i tuoi animali domestici) iniziano a diventare sempre più importanti per te… all’inizio ci sei solo tu… e i tuoi desideri sono tutto ciò di cui ti importa… ma… qualcosa cambia… penso che tutte queste canzoni parlino proprio di questo piccolo cambiamento».

Non appena il disco si mette a girare l’impressione è quella di essere al cospetto del solito lavoro di Wayne e compagni, quindi tante parole di presentazione per nulla, atte a farci immaginare chissà cosa.

Ci dovrebbero spiegare cosa avrebbe a che fare la splendida introduzione di “Will You Return / When You Come Down”, pezzo che si muove tra archi discreti che si ergono tra atmosfere bucoliche e i cui testi parlano di droghe o incidenti d’auto che hanno causato la morte di amici, con la musica statunitense che siamo soliti immaginare. Ma anche “Watching The Lightbugs Glow”, brano molto etereo, e “Flowers Of Neptune 6”, motivo adatto ad essere ballato in qualsiasi discoteca nei momenti dei ‘lenti’, hanno poco a che vedere con qualsiasi band americana che conosciamo. Sono solo tre brani, ma possiamo affermare che i nostri si sono cimentati con la forma canzone, ma non di quelle semplici poco arrangiate. Ascoltate “Dinosaurs On The Mountain” e vi sembrerà di avere a che fare con le prime cose dei F.L., ma con gli arrangiamenti di “The soft bulletin” che poi ci si para davanti con “At The Movies On Quaaludes” e “Mother I’ve Taken LSD” e con tutta la sua grandiosità melodica ed orchestrale. Quindi opulenza musicale da sbattere in faccia al rock muscolare, che in tanti considerano l’unica reale forma di espressione sonora degna di nota, in cui le chitarre dominano la scena. Ascoltando “American head” mi viene da dire che i nostri hanno sfornato un’opera in cui ci si imbatte nella genialità. L’esempio è rappresentato da tracce quali “Brother Eye” e “You n Me Sellin’ Weed” e ancora “Assassins Of Youth”, capaci di essere canzoni originali, semplici, ma geniali.

Bravi ragazzi siete riusciti ancora una volta a farmi vibrare con un disco ricco di archi, tastiere, melodie che si contrappongono ad argomenti che hanno a che fare con le brutture della vita quali droghe e morte. Che Dio ce li conservi a lungo!!!


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