EDWYN COLLINS presenta il suo nono album solista, “Badbea”, in uscita per la sua etichetta AED. Per ogni fan Degli Orange Juice c’è di che essere felici.
Nonostante fosse una delle penne migliori di Scozia e non solo, non raggiunse mai la notorietà che avrebbe meritato. Solo nel 1994 con il pezzo “A girl Like you”, contenuto nel disco “Gorgeous George” riuscì a toccare un certo successo.
Il fato, baro e maledetto era però in agguato, fu infatti colpito da due emorragie cerebrali che lo tennero lontano dalle scene per lungo tempo. Dopo aver pubblicato l’ultimo album, “Understated”, nel marzo 2013, “Badbea” è il primo lavoro dopo il trasferimento di casa e studio a Helmsdale, sulla costa Nord‐est della Scozia. Assieme al co‐produttore Sean Read (Dexys, The Rockingbirds), Collins ha completato il lavoro su “Badbea”, suonato con la partecipazione di Carwyn Ellis (Colorama) e James Walbourne (The Pretenders / The Rails).
In parte ispirato al e dal suo ritorno al paese dove ha vissuto il nonno, e dove Edwyn ha passato del tempo di quando in quando, il titolo dell’album, e della title track, traggono spunto da Badbea (pronunciato badbay), un paese abbandonato e arroccato su una scogliera a 5 miglia da Helmsdale, la cui storia fa parte della Liberazione delle Highland del 18° e 19° secolo. Qui e là nel disco ci sono importanti spunti di riflessione, nella miglior tradizione di Edwyn Collins, brani che ricordano tempi passati e testi ispirati a vecchi libri di lirica scoperti prima del ritorno in Scozia.
Suo quarto long‐play dal 2005, nonostante i gravi problemi di salute (seguono “Home Again” del 2007, “Losing Sleep” del 2010 e “Understated” del 2013), “Badbea” è testimonianza eloquente e contemplativa della sua ammirevole riabilitazione. “Si tratta di guardare avanti credo” riflette Edwyn. “Sono felice. Appagato dalla vita.”


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