La band di alt-country Drift Mouth è composta dal batterista David Murphy, che è stato il custode del beat per lungo tempo dei Two Cow Garage, la bassista Jess Kauffman, che è l’ex cantante di Duke Jr. & the Smokey Boots di Nashville e attualmente è la frontwoman della band Mobile Home con suo marito Kyle Martin. La band è guidata da Lou Poster, che era il frontman di Grafton prima di iniziare Drift Mouth.
Come in ogni processo artistico, i segni distintivi che stabiliscono record davvero grandi sono nei dettagli, e gli anni di pianificazione e i mesi di registrazione che hanno portato a questo progetto hanno permesso loro di prestare molta attenzione qui. Le tracce di base sono state interrotte a gennaio dello scorso anno e la pandemia ha rallentato il processo fino a quando non è stato possibile mettere in atto nuovi protocolli per completare il lavoro, prolungandolo fino ad agosto. Ma questo ritardo sembra piccolo rispetto al tempo necessario per portare a buon fine alcune canzoni. La title track, ad esempio, è stata scritta nel 2005 come regalo per il padre del frontman Lou Poster al suo ritiro dai bacini del West Virginia dopo 37 anni di lavoro clandestino. Nel corso degli anni successivi ha assunto diverse forme e subito molte revisioni, ed è finalmente emersa come, ben rifinita – canzone di alto artigianato.
L’album ha molti stati d’animo e diversi approcci sonori, sfidando i facili sapori di Alt Country o Americana che sono spesso inseriti nel gruppo. Sì, ha quel suono ruvido, quelle armonie zuccherine e l’occasionale violino o organo che completa il suono. Ma ha pure un cuore Rock ‘n’ Roll che batte ovunque, sposa gli elementi tradizionali con un suono più moderno e ti permette di scuotere i fianchi mentre le immagini liriche ti portano in profondità nelle storie degli eroi folk, le tournée di musicisti di serie B, mogli vendicative (“Myra”) e proprietari terrieri che si rifiutano di svendersi a ‘Big Coal’.
Poster si rivela essere un autore di notevole spessore, e le canzoni vengono fuori benissimo grazie anche all’essenzialità del suono: infatti dopo tutti i cambiamenti i Drift Mouth sono ora un classico trio chitarra-basso-batteria. Un album che inizia nel modo giusto con “Dare D’Evel & The Snake River Canyon”, splendida canzone folk-rock elettrica dal ritmo cadenzato e melodia di prim’ordine, impreziosita dalle armonie vocali della Kauffman e da un refrain da applausi. “The Ghost Of Paul Weaver” è il rifacimento del singolo del 2016, un country & western dal tiro notevole a cui la chitarra dona quel quid che lo rende irresistibile.
“Lifeguard” e “Tennessee Highway” sono due deliziose ballate elettroacustiche, che dimostrano quanto poco basti per saper essere emozionanti, una bella melodia, strumenti dosati al punto giusto ed un bel carico di feeling.
Sostenuto dall’incredibile produzione di Joe Viers (Lydia Loveless, Blues Traveller, 21 Pilots) “Loveridge Is Burning” è il risultato di una vita di misurazioni, calcoli, riflessioni e crescita. Nati quasi per gioco i nostri sono una bella realtà!!!
No responses yet