Siamo giunti al terzo album del trio composto da Sig Wilson voce e chitarra, Brian Markham voce e basso e Adam Bulgasem batteria e percussioni (ora entrato a far parte dei Black Mountain). Nei dischi precedenti, sempre su Thrill Jockey i nostri suonavano un hard-blues, potente e massiccio, come non era facile ascoltare fino a qualche anno fa. Ora il power trio californiano con il nuovo “No keys” riesce a fare un passo in avanti in termini di aperture sonore. Certo le parti cantate sono presenti, ma quello che viene ricordato maggiormente sono le jam chitarristiche, i riff e gli assoli (anche se, considerato il tutto, moderati), ed una ritmica capace di schiacciare tutto quello che si trova davanti, provate ad ascoltare “Kudzu”, e verrete investiti da un drumming poderoso seppellito da dosi impressionanti di fuzz.
La base di partenza è sempre blues-rock, ma il risultato finale è una esplosione di decibel inaudita, la dimostrazione viene da situazioni come “Sunny day flooding” oppure da “Stir the sea” (mi ricorda i loro compagni di etichetta Pontiak).
Come detto in precedenza è la parte strumentale a farla da padrona, basta prendere come esempio “Wild wash”, ma sono presenti pure pezzi in cui la melodia vocale di base si accompagna a furiosi assalti alla sei corde senza perdere l’aspetto melodico di fondo (“Jerusalem cricket” oppure nella traccia tipicamente blues di “Happy death(her blues II)).
C’è lo spazio pure per una ballata anche se in formato psichedelico che mi ricorda i primi Pink Floyd e pure una bella jam strumentale, “Arcularius-Burke” capace di donarci uno dei rari momenti di rarefazione.
Per gli amanti dello stoner e dei primi ZZ Top, aggiornati a questi anni 2000!!!


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