DEM TRIO – ‘Anatolian Dances’ cover album“Anatolian Dances” rappresenta un nuovo importante capitolo nella collaborazione fra Felmay e Dem Trio. La formazione turca composta da Derya Türkan (Istanbul kemençe), Murat Salim Tokaç (tanbur, ney) e Cenk Güray (divan sazı, cura, tanbura, abdal sazı), presenta in questo CD un repertorio di brani musicali da ballo fra cui figurano anche danze halay (balli di gruppo eseguiti spalla a spalla) (tracce 10, 20) sirto (brano 1) e zeybek (brani 5, 11, 16). Gli sviluppi melodici creati da questi pezzi sono riflessi e ampliati con l’aggiunta di un originale accompagnamento creato seguendo la teoria musicale del makam (sistema musicale modale proprio delle culture musicali dei popoli turchi e arabi del Medio Oriente, Nord Africa e Asia Centrale).

Sicuramente la musica turca di più antica tradizione rappresenta una situazione enorme da cui attingere, anche perché, nonostante la vicinanza con il mondo occidentale, noi ascoltatori europei ne abbiamo una conoscenza limitatissima. Questo rappresenta un vero peccato in quanto, pur dietro ad un apparente minimalismo, si celano musiche e suoni di adamantina bellezza.

Spinto dalla brezza dell’improvvisazione, con questo nuovo CD il Dem Trio si avventura nei territori spesso poco conosciuti delle antiche musiche da danza. Grazie alla sua formazione costituita da strumenti tradizionali, il Trio presenta polifonie originali basate sulle strutture del makam dell’Anatolia, esplorando geograficamente il territorio e il suo repertorio di danze tradizionali. Un viaggio che rappresenta un rigoroso percorso a ritroso in un passato, a volte anche molto antico, che grazie anche a questo lavoro riprende vigore e visibilità.

Per merito di un esauriente libretto scopriamo le melodie sirto che possiedono influenze greche e sono nate per accompagnare i balli in cerchio, le danze halay (balli di gruppo eseguite spalla a spalla), ma, soprattutto, esempi di danza zeybek, raccolti in svariati distretti della regione. Questi tipi di danza sono espressione di un’etnia di antichissime e misteriose origini che porta lo stesso nome della danza. Sono create per un solo danzatore che improvvisa i passi pur rimanendo all’interno di regole stilistiche ben precise.

I suoni che accompagnano sono portati con ritmi lenti e disarmonici se è un uomo a ballare, mentre la ritmica accelera se colui che danza è una donna

Il trio mostra tutta la propria sapienza e rende al meglio delle proprie possibilità quando si cimenta nei taksim, che sono le introduzioni improvvisate, che danno l’idea di quanto eccellente possa essere la loro arte. Mi sento spesso dire che la musica non ha più nulla da offrire, che i dischi sono tutti uguali, eccone uno che porta a scoprire un mondo assolutamente sconosciuto agli ascoltatori occidentali e che risulta magico alle orecchie. la musica non è solo occidentale, ci sono tanti mondi da ricercare e custodire come la più preziosa delle gemme!!!


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